Cinque parole chiave: qualità, promozione, tutela, certezza e competitività. Audizione del ministro delle Politiche agricole in Commissione Agricoltura della Camera. Dalla Pac all’etichettatura, dalla lotta alla contraffazione ai fondi Fas, passando per le energie rinnovabili e gli Ogm. E’ stato un intervento a tutto campo quello tenuto in Commissione Agricoltura della Camera dal ministro delle Politiche agricole, Sergio Romano, che – nel suo discorso programmatico al Parlamento – ha illustrato le azioni di governo che il dicastero di via XX Settembre intende mettere in campo da qui ai prossimi mesi. Cinque i punti cardine: qualità, promozione, tutela, certezza e competitività.
La Pac del futuro
A partire dalla “tutela” degli agricoltori italiani e delle aziende agricole, “sarà prioritario ottenere – ha detto Romano – il mantenimento dell’ammontare globale della spesa agricola, anche se non sarà di facile conseguimento”.
Secondo punto, la negoziazione del sistema di ripartizione delle risorse finanziarie tra Stati membri, “che deve tener conto dì delle pretese dei Paesi nuovi entrati nell’Unione, ma deve mantenere un’adeguata distribuzione a chi, come l’Italia, al di là della superficie coltivata, basa le politiche sulla tradizione e sulla qualità”.
“Occorrerà porre la giusta attenzione ai parametri della produzione lorda vendibile – ha detto Romano -, ovvero al valore aggiunto al settore agricolo, per misurare la performance dell’imprenditore agricolo ai fini della corresponsione delle quote di finanziamento perché sono convinto che in un contesto in cui le risorse disponibili non aumentano ovvero aumenta il numero di coloro che ne sono i destinatari solo questi parametri possono consentire di mantenere e anche incrementare le nostre produzioni.
Etichettatura e politica della qualità
Romano guarda “con attenzione” alle vendite dirette e ai farmers markets, “in quanto il rapporto di sicurezza deriva dalla diretta conoscenza tra il consumatore e il produttore”. Di qui il mandato agli uffici di valutare, insieme alle organizzazioni di produttori, le soluzioni amministrative o eventualmente normative per stimolare con strumenti indiretti (facilitazioni burocratiche,
abilitative, edilizie, fiscali) per lo sviluppo sul territorio nazionale dei mercati di vendita diretta.
Quanto all’etichetta, “come la pubblicità non deve essere ingannevole ma informativa e non decettiva, deve avere i caratteri della leggibilità, chiarezza, esaustività”.
“Stiamo provvedendo, insieme al ministero dello Sviluppo economico, a sentire le filiere interessate, prodotto per prodotto, per approvare in tempi brevi e ragionevoli i decreti attuativi previsti dalla legge quantomeno per quei prodotti trasformati e settori nei quali (i cosiddetti monoprodotti) sia chiara l’esistenza di una materia prima prevalente”, ha detto il ministro, intendendo il pomodoro per la passata, il latte per il formaggio, l’oliva per l’olio.
Consumatori e lotta alla contraffazione
La tutela del made in Italy sarà “il minimo comune denominatore della mia azione ministeriale
“Intendo attivarmi – ha sottolineato Romano – per garantire una piena tutela informativa ai consumatori italiani e, attraverso un’adeguata azione a livello europeo e mondiale, supportare il vero made in Italy contrastando fenomeni degenerativi che speculano sulla nostra forza, sulla nostra cultura, sulla nostra tradizione”.
“Mia intenzione è anche di adeguare la normativa nazionale a tutela dei consumatori introducendo il bene della sicurezza alimentare nel codice penale”.
Quanto all’informazione ai consumatori, il ministro ha parlato di un piano nazionale di comunicazione e promozione curato dal ministero per tutti i prodotti Dop, Igp e Stg e Bop per razionalizzare tutte le risorse disponibili.
Energie rinnovabili
Posto che “le agro-energie sono una vera opportunità di sviluppo nel settore agroalimentare nazionale e come tali vanno colte”, l’azione di governo sarà indirizzata a “valorizzare le filiere agroalimentari presenti sul territorio, integrando il reddito dei produttori primari e dando soluzioni ai problemi di natura ambientale legati allo smaltimento di sottoprodotti e biomasse agricole”.e
Il passo più importante sarà costituito dai decreti attuativi, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 recante le norme di recepimento della direttiva 2009/28 e del decreto legislativo di recepimento della direttiva 2009/30 in corso di pubblicazione.
In tale ambito è stato previsto di disciplinare la realizzazione di impianti fotovoltaici nelle aree agricole, “al fine di evitare speculazioni che possano sottrarre terreni destinati alle produzioni alimentari senza costituire un’occasione di reddito per gli imprenditori agricoli, nonché a tutela del patrimonio paesaggistico delle realtà rurali italiane”.
In occasione del dibattito legato alla revisione dei meccanismi dei limiti di incentivazione del fotovoltaico “è intenzione del mio ministero evidenziare la necessità di rivedere alcuni parametri legati alla realizzazione degli impianti in serre al fine di garantire e controllare il mantenimento dell’attività agricola in questi ambiti”.
“Inoltre i provvedimenti rivestono grande importanza per la valorizzazione delle biomasse agricole e del biogas, nonché del biometano”. In questo settore negli ultimi anni anche le imprese agricole hanno effettuato grossi investimenti per la creazione di oltre 200 nuovi impianti già in esercizio e di altri 400 in corso di accreditamento.
OGM
“Credo che si debba scindere il profilo giuridico-amministrativo da quello politico”, ha premesso Romano. Per il primo, “occorre superare la contrapposizione che si è creata nella Conferenza Stato Regioni, in modo che si possa arrivare in sede europea ad una discussione sulle modifiche normative necessarie a valle degli adempimenti nazionali”.
Sul piano politico, “le garanzie dei nostri prodotti e la tutela dei nostri consumatori non possono essere piegate ai sia pur rispettabili interessi economico-finanziari di grandi gruppi industriali internazionali”.
“La nostra è una storia di biodiversità, di sapori genuini, di produzioni e coltivazioni a forte contenuto manuale e tradizionale, ed è proprio questo che ci ha reso oggetto di plagio nel mondo. La sperimentazione nel settore vada avanti e ci offra termini di stimolo positivo al dibattito politico-culturale, perché, di sicuro, vogliamo difendere la nostra cultura e le nostre colture, ma non vogliamo frenare i fermenti positivi e fecondi del progresso”.
Terra ai giovani
“Fin dal mio insediamento ho coltivato l’idea di assumere iniziative normative e politiche per riportare i giovani alla terra: con Tremonti abbiamo già avviato un confronto in modo da effettuare una ricognizione preventiva delle terre demaniali coltivabili che potrebbero esser affidate in gestione pluriennale ai giovani, anche costituiti in cooperative, per il loro sfruttamento e con le garanzie che una parte delle produzione sia acquistata dallo Stato.
Enti vigilati
“Intendo valutarne l’effettivo funzionamento, anche secondo criteri di efficienza ed economicità, così come intendo considerare la possibilità di valutare eventuali fusioni tra enti che svolgono funzioni contermini. Penso ad Agea e Agecontrol, a Unire e Unirelab, a Buonitalia e Isa: valuterò la possibilità di sciogliere qualcuno di tali enti, ritenendo raggiunto o non più raggiungibile lo scopo per il quale era stato istituito”.
Risorse economiche
“Sono impegnato nel recuperare le risorse finanziarie destinate al settore agricolo attraverso il reintegro dei fondi Fas assegnati e che sono stati utilizzati per far fronte alle varie emergenze e calamità che hanno colpito l’Italia negli ultimi anni.Si tratta di 750 milioni di Euro che costituiscono la dote, se così si può dire, del nostro settore e per il recupero dei quali intendo profondere ogni sforzo”.
Infine, il ministro ha ricordato l’intenzione di promuovere, entro l’anno, gli stati generali dell’agricoltura.
Agronotizie 21 aprile 2011