La Commissione sarebbe intenzionata a trasferire la competenza dei pesticidi, del benessere animali e dei nuovi Ogm dalla direzione Salute a quella meno compentente Agricoltura. L’appello alla Von der Leyen di Ong e scienziati per stoppare la decisione. Romizi, Isde-Italia: “I pesticidi sono una minaccia per la salute umana”
Più di 80 Ong e scienziati europei hanno firmato una lettera appello alla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen per chiedere che non venga spostata la competenza dei pesticidi dalla Direzione Salute (Dg Sante) a quella meno competente e più esposta alle pressioni dell’industria agroalimentare dell’Agricoltura (Dg Env).
La presa di posizione delle Ong raccolte attorno a Pan Europe nasce dal fatto che, secondo informazioni trapelati da Bruxelles, nella ristrutturazione della nuova Commissione europea, la Dg Sante potrebbe cedere le sue competenze in materia di approvazione dei pesticidi, benessere degli animali, salute delle piante e degli animali, varietà vegetali e nuove tecniche genomiche al dipartimento agricoltura della Commissione (Dg Agri).
“Informazioni provenienti dalla stampa – si legge nella lettera-appello – indicano che la Commissione europea sta valutando la possibilità di trasferire la competenza sui fascicoli e le responsabilità sui pesticidi dalla Dg Sante a un’altra Dg. Noi, le organizzazioni firmatarie che lavorano per proteggere i cittadini e la biodiversità dagli effetti dannosi dei pesticidi, vorremmo esprimere la nostra seria preoccupazione per quanto riportato dai media”.
Tra i firmatari c’è anche Isde-Italia, l’Associazione dei medici per l’ambiente. Francesco Romizi responsabile pubbliche relazioni di Isde spiega al Salvagente:” Anche l’Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE Itaia ha deciso di sostenere la lettera indirizzata alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e al Segretario Generale, Ilze Juhansone, riguardante il mantenimento della competenza di DG SANTE ( la direzione generale salute della Commissione Europea) nella regolamentazione dei pesticidi.
I pesticidi rappresentano una minaccia significativa per la salute umana, animale e ambientale. La regolamentazione dei pesticidi sotto DG SANTE assicura che le decisioni siano basate su evidenze scientifiche solide e sul principio di precauzione, che mira a proteggere la salute pubblica e la biodiversità dall’esposizione ai pesticidi dannosi. Spostare questa competenza ad un altro DG potrebbe compromettere la capacità dell’UE di rispondere efficacemente alle sfide poste dai pesticidi.
Per esempio, il principio One Health riconosce l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale. DG SANTE, con la sua esperienza in materia di salute pubblica, è nella posizione migliore per adottare un approccio olistico alla regolamentazione dei pesticidi. Spostare la competenza sui pesticidi da DG SANTE contraddirebbe questo approccio integrato, mettendo a rischio la capacità di affrontare in modo efficace le complesse interazioni tra pesticidi e salute. La letteratura scientifica e le leggi dell’UE, infatti, sottolineano che la gestione dei pesticidi è una questione di “salute e ambiente”. La normativa sui pesticidi (Regolamento (CE) 1107/2009) è basata sul principio di precauzione, e la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE ha ribadito che la protezione della salute e dell’ambiente ha la precedenza sull’aumento delle rese agricole tramite pesticidi. Per queste ragioni, è essenziale mantenere la gestione dei pesticidi sotto DG SANTE. Se un trasferimento è inevitabile, anche se non ne ravvediamo la necessità, raccomandiamo che la competenza passi semmai a DG ENV, accompagnata da risorse aggiuntive per garantire una regolamentazione efficace e una protezione adeguata della salute pubblica e dell’ambiente.
In un momento decisivo per il futuro dell’UE, è cruciale che le azioni della Commissione europea siano allineate con la scienza, le leggi e le richieste dei cittadini. Decisioni contrarie a questi principi danneggerebbero la reputazione della Commissione e deluderebbero i cittadini che già percepiscono che gli interessi commerciali prevalgono sui loro diritti universali, inclusi il diritto alla salute e a un ambiente pulito e sano“.