Nel Padovano un operaio nigeriano finì in Rianimazione dopo averla mangiata. Le perizie hanno accertato che l’aveva conservata male. Zuppa al botulino, nessuna responsabilità della ditta ma solo la scarsa attenzione del consumatore nella conservazione del prodotto. Il pubblico ministero Francesco Tonon ha richiesto l’archiviazione per i responsabili della ditta dove era stata prodotta la zuppa acquistata in un supermercato dell’Alta Padovana.
Nel marzo scorso Uchenna Touchuwu Onwuezumma, nigeriano di 33 anni, rimase intossicato da una zuppa di legumi e cereali pronta, nella quale l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie aveva riscontrato la presenza della tossina botulinica. L’operaio della Zoccarato Verniciature Industriali di Campodarsego venne ricoverato in Rianimazione all’ospedale di Camposampiero e si rimise dopo parecchie settimane. Dopo la conferma che di botulismo si trattava il Ministero, con il protocollo d’urgenza e di allerta, dispose il sequestro del prodotto: il lotto B0803-A, con data di scadenza 26 marzo 2014, de «La zuppa di legumi e cereali marchio “Terra e vita” prodotto dalla ditta Zerbinati di Borgo San Martino (Alessandria). Gli inquirenti hanno controllato il processo produttivo nell’azienda che è risultato ineccepibile. Inoltre è stato controllato anche il lotto di zuppe nella quale rientrava quella incriminata: tutto regolare pure in questo caso.
È emerso che quel giorno l’operaio aveva lasciato la zuppa esposta agli agenti atmosferici per molte ore (dopo averla scongelata la sera prima nel forno a microonde) all’interno di un sacchetto di nylon posizionato nel cestino della sua bicicletta. Quando l’aveva mangiata era già stata contaminata dal botulino.
Il Mattino di Padova – 23 giugno 2014