Un emendamento alla spending review sposta i fondi per allentare il Patto di stabilità dai comuni virtuosi ai sindaci della Trinacria per pagare i loro dipendenti
La questione è arzigogolata, tecnica, complessa e quindi, almeno per stavolta, saltiamo dritti alle conclusioni senza perderci in spiegazioni tortuose: con un emendamento lampo alla spending review approvato giovedì pomeriggio dalla commissione parlamentare sulla base delle richieste dell’Anci nazionale, i Comuni veneti «regaleranno » a quelli siciliani 20 milioni di euro, soldi che erano inizialmente destinati ai Comuni virtuosi per allentare le maglie del patto di stabilità e che invece serviranno ai sindaci della Trinacria per pagare i loro dipendenti. E poco importa che, tabelle del disavanzo fiscale alla mano, il Veneto regali ogni anno al resto del paese 21 miliardi di euro e che i conti dei Comuni veneti siano (quasi) tutti in ordine, anche questa volta la divisione della torta rappresenta per il Veneto una cura dimagrante.
«Come al solito si rispetta l’aulico principio per cui chi spreca di più riceve di più», sbotta l’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti. «L’emendamento dell’articolo 16 della spending review di fatto ruba 20 milioni ai Comuni veneti per dare 171 milioni alla Sicilia», continua l’assessore visibilmente alterato. A sentire Ciambetti, il mese scorso le trattative tra il governo e la conferenza Stato-Regioni e tra il governo e l’Anci nazionale infatti prevedevano una divisione ben diversa degli 800 milioni di euro che il governo prevedeva di destinare alle Regioni per allentare le maglie del patto di stabilità dei Comuni. Il Veneto infatti avrebbe dovuto ricevere 48 milioni e 537 mila euro da riservare ai suoi Comuni (e la Lombardia 110 milioni) mentre la Sicilia 121 milioni di euro. La votazione della Commissione però ha rimescolato i dati della tabella presentata dai senatori leghisti Garavaglia e Vaccari e ha spostato 20 milioni dal Veneto e 30 milioni dalla Lombardia verso la Sicilia. «La ripartizione degli 800 milioni è stata decisa dal governo in accordo con l’Anci nazionale – spiega il parlamentare padovano del Pd Alessandro Naccarato – perché i Comuni più in difficoltà sono quelli che di fatto hanno speso male i soldi nel passato».
La scelta dell’Anci nazionale però non è piaciuta all’associazione dei Comuni veneti tanto che ieri, dopo la decisione della commissione parlamentare, il presidente dell’Anci Veneto Giorgio Dal Negro ha deciso di convocare una riunione del direttivo per fare il punto della situazione. «L’Anci nazionale non può sacrificare i nostri Comuni per salvare quelli del Sud Italia – si infuria Dal Negro – Permettere ai Comuni siciliani di sforare il patto di 171 milioni di euro e costringere noi a restare dentro 29 milioni di euro è una vera e propria ingiustizia: così puntiamoun coltello al cuore del Veneto e mettiamo a rischio la pace sociale. Così rischiamo di dividere l’Italia». Già domani Dal Negro si confronterà con il presidente nazionale dell’Anci Graziano Delrio minacciando per la prima volta lo strappo dell’associazione. Per l’Anci nazionale però le cose starebbero diversamente: «Non è vero che i soldi di una regione sono andati ad un’altra – spiegano i tecnici dell’associazione nazionale dei Comuni – Primo perchè le Regioni possono rivedere la ripartizione in accordo con le altre, secondo perché questa norma rappresenta un incentivo importante perché le Regioni contribuiscano ad allentare le maglie del patto di stabilità dei Comuni».
Alla Sicilia dunque spetterebbe una copertura più cospicua rispetto al Veneto (171 milioni a 29) perché il calcolo viene fatto sul numero di Comuni in difficoltà. E se la Regione Veneto volesse potrà comunque allentare le maglie del patto dei suoi Comuni aggiungendo altri soldi, provenienti dal suo bilancio, ai 29 milioni di euro già destinati dal governo. «Non entro nel merito della vicenda – interviene il sindaco di Vicenza Achille Variati (Pd) – manei confronti dei Comuni sono state fatte scelte miopi e strabiche: il governo ha sovrastimato l’incasso dell’Imu per Vicenza di 1,4 milioni e ha tagliato i trasferimenti statali di 1,2 milioni. Questo non ce lo meritiamo».
Alessio Antonini – Corriere del Veneto – 27 luglio 2012