La scuola e le pensioni. La riforma della Pa e la legge annuale sulla concorrenza. Ma avanti piano: il Parlamento riparte soft dopo la sbornia per le regionali. Solo due giorni di lavoro. E la sanità fa ancora anticamera. Dopo le elezioni regionali e dieci giorni di riposo, il Parlamento si concede una settimana corta.
Complice il ponte del 2 giugno, Camera e Senato saranno al lavoro soltanto mercoledì e giovedì. La ripresa vera e propria sarà soltanto la settimana seguente, con l’incognita del quadro politico che eventualmente potrà scaturire dalle urne. Anche se il Governo conferma la sua agenda delle riforme
Concorrenza, solo audizioni
Agenda che da mercoledì vedrà ancora in pole position la “buona scuola”: dopo il sì della Camera, il Ddl dovrà andare in aula e a rotta di collo essere re–inviato a Montecitorio dove Matteo Renzi conta di acciuffare il voto definitivo per metà giugno, nonostante i sindacati (e anche la sinistra Dem) restino sulle barricate. Altro tema caldo (alla Camera, commissione Lavoro) sarà il decreto-pensioni, all’esordio in commissione Lavoro. E sempre a Montecitorio vanno segnalate le audizioni sulla riforma della Pa (commissione Affari costituzionali) e il Ddl concorrenza (commissioni Finanze e Attività produttive) che sentiranno i consumatori e i sindacati confederali. L’avvio della discussione vera e propria resta in stand by, ma non ancora a lungo.
Avanti con l’autismo
La sanità rimane in qualche modo in lista d’attesa. Alla Camera, in commissione Affari sociali, sono all’ordine del giorno l’autismo e l’assistenza ai disabili privi del sostegno familiare. Programma ancora più scarno alla Igiene e sanità del Senato: consultiva sulla “buona scuola” e audizione sulla disciplina delle attività funerarie.
Sanita24 – 31 maggio 2015