Fino all’ultimo minuto, in consiglio dei ministri, l’assalto alla diligenza di Orlando è forte. Sul falso in bilancio, per ammorbidirlo, ci prova la Guidi, sulla prescrizione e il nuovo processo breve insiste la squadra di Alfano, contro i “giudici lumaca” picchiano tutti, sulla responsabilità civile si vorrebbe una formula ancora più dura.
Il Guardasigilli Andrea Orlando, con i suoi più stretti collaboratori, mentre sta per andare a cena rivela il suo stato d’animo: «Io sono soddisfatto. Aver portato a casa il falso in bilancio, l’auto-riciclaggio e la nuova prescrizione lo considero un vero successo. Francamente, fino a ieri, io stesso non ci avrei scommesso». Si è battuto per evitare il ricorso a molte leggi delega, una formula pretesa da Ncd che indebolisce la riforma, ma nel complesso ha vinto la sua prima battaglia da ministro sulla «materia più difficile e più contesa di questi vent’anni». Intanto il premier Renzi ha ribadito l’intenzione di dimezzare le vacanze dei tribunali e le ferie dei magistrati.
COSA CAMBIA DA DOMANI
Bisogna partire da qui per capire le novità. Da domani si cambia solo nella giustizia civile, con l’unico decreto che entra in vigore subito. Riguarda i nuovi strumenti per aggredire i famosi 5 milioni di processi pendenti. Orlando lo spiega così: «Si incide sul flusso in entrata, togliendo quello che non è necessario finisca davanti al giudice ». Largo spazio agli arbitrati, alla conciliazione, a procedure che non passano per il giudice ma per avvocati e mediatori professionisti. Bisognerà aspettare una legge delega, che riscrive il codice di procedura civile, per vedere gli stessi principi applicati ai futuri processi. Giuseppe Maria Berruti, il presidente del Massimario della Cassazione, che sta lavorando al testo assicura: «I tempi della commissione saranno rapidissimi».
INTERCETTAZIONI, LA STRETTA C’E’
«Nessuno vuole mettere bavagli, né ridurre lo strumento investigativo, ma solo evitare di diffondere notizie senza rilevanza penale ». È lo slogan di Orlando. Ma nella delega che Ncd pretende, pena far saltare la riforma, c’è un’indicazione preoccupante. Assoluto rispetto dell’articolo 15 della Costituzione, che considera «inviolabile la libertà e segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione». Ma pure la necessità di escogitare norme che siano stringenti sull’uso delle intercettazioni per le misure cautelari e che siano valutabili nell’udienza stralcio. Divieto assoluto di usare gli ascolti dei terzi non indagati.
NUOVA RESPONSABILITA’ CIVILE
«Abbiamo tolto il tappo» dice il ministro e si riferisce al fatto che la nuova formula elimina completamente il filtro del tribunale sui ricorsi presentati. A far da scudo alle toghe c’è sempre lo Stato, che però, in caso di condanna, si deve rivalere sul magistrato per la metà dello stipendio. Non passa la richiesta Ncd di rivalersi rispetto alla metà del danno.
I GIUDICI “LUMACA”
Per i giudici che rallentano troppo i tempi nei processi, chiamati appunto giudici “lumaca”, si dà mandato al governo perché preveda una relazione che faccia luce sul loro comportamento e decida se è il caso di promuovere un’azione disciplinare.
PRESCRIZIONE BLOCCATA
La nuova formula passa con un ddl perché fallisce il tentativo di Ncd di imporre la delega. Orlando: «La prescrizione si interrompe dopo la condanna di primo grado. Servirà a disincentivare le condotte dilatorie, ma guardando alla capacità di giungere all’appello in due anni». Qui lo scontro è durissimo. Orlando ha retto sul tentativo di allungare l’intervallo tra primo e secondo grado, il tempo resta di due anni, mentre Ncd ne voleva tre. Un anno tra Appello e Cassazione. Poi l’orologio della prescrizione riprende a camminare. Ma la legge ex-Cirielli resta lì dov’era con i suoi tempi corti anche per reati gravi come la corruzione.
DELEGA PER APPELLO E CASSAZIONE
La spunta Ncd sui futuri filtri che impediranno di ricorrere sempre e comunque prima in appello e poi in Cassazione. Non ci sarà un ddl, ma sarà il governo a scrivere il testo. Adesso la formula è che chi vuole fare ricorso deve spiegare puntualmente i motivi. Saranno i giudici a valutare l’ammissibilità. Si ammorbidisce, fin quasi a scomparire, l’ipotesi di bloccare il ricorso alla Suprema corte se le sentenze precedenti sono identiche. Ancora una volta la famosa “doppia conforme” si ferma sull’uscio.
FALSO IN BILANCIO E AUTO-RICICLAGGIO
Orlando considera i due nuovi reati un fiore all’occhiello per il governo perché “in una fase di crisi economica aumentano i rischi di infiltrazioni di capitali illeciti e di opacità dei bilanci”, quindi portare a 6 anni la pena massima del falso in bilancio e a 8 quella dell’autoriciclaggio è «una mossa importante ». Soprattutto perché sono falliti i tentativi di depotenziare anche questo falso in bilancio, dopo 12 anni di attesa dalla riforma di Berlusconi che lo portò dagli allora 5 anni di pena a 2.
IMPORTANTI ESCLUSIONI
Salta la previsione di reinserire la figura dell’incaricato di pubblico servizio accanto al pubblico ufficiale nel reato di concussione, dopo la modifica dell’ex Guardasigilli Severino. E salta pure la novità di poter usare le regole della mafia per le intercettazioni sulla corruzione. Anche qui una delega annacquata.
- – 30 agosto 2014