Chiudere le stalle. Meglio tardi che mai, ma pur sempre a buoi ormai scappati. Ha un qual certo retrogusto di opportunismo salva-casta l’operazione taglia-costi del provvedimento messo a punto dalla Conferenza delle Regioni e presentato dal presidente Vasco Errani, da quasi tre lustri governatore della Regione Emilia-Romagna.
Ma tant’è, il tentativo di recuperare in extremis il già esiguo patrimonio di credibilità è in atto. I contenuti: riduzione immediata degli emolumenti di presidenti, assessori e consiglieri; netta riduzione del numero degli assessori e dei consiglieri; limitazione delle spese dei gruppi consiliari eliminando i benefit e sottoponendoli al controllo della Corte dei Conti; eliminare la possibilità di costituire nuovi gruppi che non siano collegati a liste elette; fissare il numero delle commissioni da un minimo di quattro a un massimo di otto. Questi i punti salienti. In più governatori pensano a introdurre un meccanismo di penalizzazione e di sanzioni per chi non si adeguerà alla lotta agli sprechi. Dopo aver presentato ieri la loro proposta a Napolitano e al Governo, oggi le Regioni hanno quindi illustrato il loro piano, chiedendo all’Esecutivo di includerlo in un decreto da varare «il più presto possibile». «Abbiamo fatto una scelta importante – ha detto il presidente Errani presentando i punti del piano – ho sentito anche il presidente dei Consigli regionali e credo sia evidente come per accelerare e raggiungere questi obiettivi non ci nascondiamo dietro questioni di competenza, ma proponiamo al Governo criteri precisi su cui operare con un processo di omogeneizzazione su tutto il territorio nazionale». «Diverse regioni avevano già fatto riforme importanti per ridurre i costi e io rivendico questa virtuosità, ma oggi facciamo un passo in più costringendo le regioni riottose a cambiare tutte insieme e nella stessa direzione», ha affermato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni al termine della Conferenza. «Chiediamo al governo di agire in tempi molto rapidi perché, dopo due giorni di lavoro le regioni all’unanimita’ hanno lanciato delle proposte per riforme forti tese a ridurre il numero dei consiglieri, degli assessori e dei costi della politica». Intanto, dopo il Laziogate, Beppe Grillo passa all’attacco delle Regioni, etichettate come «enti inutili», e con un post sul suo blog lancia un sondaggio online per vedere se la rete sia d’accordo sulla loro abolizione. Il titolo la dice lunga: «Le Regioni dei maiali». Ad accompagnare il post una foto del toga party del giovane consigliere Carlo De Romanis, ritratti due uomini con le ormai famigerate maschere da maiali sul volto e una bionda vestita da ancella.
28 settembre 2012