Sanità Bilancio 2011 in disavanzo, tetti di spesa alle Usl: niente investimenti. Convocati da Mantoan: usate solo le ricette rosse. II diktat Il ministero dell’Economia ai governatori: obbedite o scattano i controlli per danno erariale
Mentre i tecnici della Sanità studiano un modo per «ammorbidirlo» e i pazienti si rifugiano nel privato «puro» per non pagarlo, dal ministero dell’Economia arriva un richiamo scritto alle Regioni Il nuovo ticket di io euro sulla specialistica non è più una semplice «quota aggiuntiva» come nel 2007, quindi aggirabile con vari esca-motage, ma è una tassa dello Stato e come tale va versata. I trasgressori, si legge nella missiva del Mef, possono incorrere in controlli da parte «degli organi competenti» (la Guardia di finanza) ed essere accusati di danno erariale. Scenario che il Veneto, pur restio all’applicazione del balzello aggiuntivo (ha fatto ricorso al Tar e alla Consulta), intende scongiurare. E così ieri Il segretario della Sanità, Domenico Mantoan, ha convocato a Venezia i dottori prescrittori (medici di famiglia, specialisti e pediatri di libera scelta) e il privato convenzionato. «6 ha raccomandato di utilizzare per le prescrizioni sempre il ricettario rosso, quello del Servizio sanitario nazionale, e non quello bianco, personale — spie- 110 euro I 5 euro Gli esenti Imposto ai redditi dai 29 mila euro I veneti non esenti che hanno un reddito pari o superiore ai 29 mila euro devono pagare 10 euro di ticket per ogni ricetta sulla specialistica ga Silvio Regis, segretario veneto della Fimmg (medici di base) —. Come camici bianchi legati alla Regione da convenzione siamo infatti tenuti a consentire l’ingresso del paziente al SSN attraverso la ricetta rossa, che comporta il pagamento dei lo euro. Altrimenti possiamo essere perseguibili per danno erariale e anche evasione fiscale». Lo stesso vale per gli specialisti pubblici e convenzionati, realtà alle quali l’utente dovrà dunque sempre accedere con ricetta. Altrimenti, per non versare il superticket, potrà rivolgersi al privato puro. Concetti che stamattina Manto-an ribadirà ai direttori generali. Manager ai quali intanto la giunta Zaia ha imposto i limiti di spesa 2011, per 12 aziende su 24 ridotti rispetto al 2010. A perdere di più è l’Usi di Mirano: -4,6 milioni. Seguono Rovigo (-4,3 milioni), Este (-3,5 milioni), Arzignano (-2,3 milioni) e Bussolengo (-2,7 milioni). Limato di poco il tetto massimo delle Usl di Feltre, Bassano, Asolo, San Donà, Venezia, Verona e Legna-go. Un «ulteriore sforzo» dovuto alla necessità, da quest’anno, di Balzello dimezzato per i meno abbienti I cittadini con un reddito inferiore ai 29 mila euro, che devono autocertificare alla propria Usl, versano 5 euro invece di 10 Il loro diritto vale anche per l’imposta I pazienti già esentati dal dal ticket di base (36,15 euro), per patologia o reddito, godono dello stesso diritto anche riguardo la nuova tassa chiudere il bilancio in pareggio coprendo anche gli ammortamenti, da onorare in 25 rate. La prima, di 6o milioni, andrebbe pagata nel 2011, ma la Regione sta trattando con il ministero dell’Economia per farla slittare al 2012. Leggendo la delibera sugli obiettivi di costo approvata dalla giunta lo scorso 26 luglio, si scopre infatti che «per l’esercizio 2011, sulla base dei preventivi aggiornati al primo trimestre trasmessi dalle aziende sanitarie, si profila uno sbilancio complessivo, la cui entità va soppesata sulla scorta delle informazioni aggiornate relative al secondo trimestre 2011». «Allo stato attuale — recita il documento —non è possibile dichiarare l’equilibrio del sistema sanitario. Per fronteggiare tale squilibrio necessitano interventi correttivi della spesa da parte della Regione e dei direttori generali». Tradotto: l’attivo di 12,5 milioni con cui è stato chiuso il bilancio della sanità 2010 sono già un ricordo. 11 Veneto è di nuovo in rosso e quindi torna la scure. Primo: d limiti di costo non costituiscono autorizzazione alla spesa fino al tetto individuato, ma rappresentano vincoli insuperabili»; secondo: nonostante nei mesi scorsi si fosse pensato di riprenderli, gli investimenti restano congelati. La delibera presentata dall’assessore alla Sanità, Luca Coletto, dispone infatti: «Si ritiene di autorizzare le aziende sanitarie ad effettuare spese d’investimento esclusivamente per manutenzione straordinaria. I rimanenti investimenti di qualsiasi natura devono essere oggetto di specifica autorizzazione da parte della Commissione regionale per l’investimento in tecnologia ed edilizia». Spazzata via anche la facoltà per i dg di acquistare apparecchiature fino a 35o mila euro senza bisogno del via libera di Palazzo Balbi.
Corriere del Veneto – 12 agosto 2011