Palazzo Balbi mette sul mercato soprattutto terreni e stabili inutilizzati. Ma anche l’ex trattoria “La Vida” a Venezia. In arrivo un piano analogo anche per gli enti strumentali, tra cui Arss, Zooprofilattico, Avepa
VENEZIA – Signori, la Regione Veneto vende. Palazzi, ex ristoranti, appartamenti, terreni. Perfino immobili occupati senza alcun titolo. E mica dai no global: dall’Università.
Tutto in vendita per tirar su soldi da reinvestire nel patrimonio immobiliare dell’ente, ma anche per costituire un fondo così da finanziare – visti i tempi di vacche magre – settori strategici come il trasporto pubblico, il sociale, il lavoro. Era tutto previsto nella Finanziaria 2011 e la novità è che gli uffici del vicepresidente della giunta Marino Zorzato hanno preparato il piano di alienazione. Un piano analogo dovrebbero farlo anche gli enti strumentali, ma qui siamo ancora agli inizi: Consorzi di bonifica, Istituto Ville Venete, Arpav, Agenzia sanitaria Arss, Esu, Zooprofilattico, Enti parco regionali, Veneto Agricoltura, Avepa e Veneto Lavoro sono stati al momento solo “interpellati”. Alle Ipab, invece, sono stati chiesti gli elenchi delle proprietà.
Dunque, al momento sono potenzialmente in vendita solo le 22 proprietà vagliate dagli uffici di Zorzato. Potenzialmente perché su questo piano dovrà esprimersi la commissione consiliare, senza contare che in alcuni casi più che vendere potrebbe essere vantaggioso “valorizzare”. Di che si tratta? Terreni, soprattutto: appezzamenti incolti e inutilizzati a Galzignano, Arquà Petrarca, Annone Veneto, Chioggia, perfino Marghera. Ma non solo. A Battaglia Terme c’è un immobile che insiste su una superficie di 120 mila metri quadri, (edificio centrale di due piani e secondario di due ) e un parco da 100mila metri, di cui la Regione non se ne fa nulla: era il complesso termale ex Inps ed è del tutto inutilizzato. L’immobile di Battaglia Terme, dicono i tecnici di Palazzo Balbi, potrebbe essere venduto (nel 2005 fu assicurato per un valore di oltre 15 milioni di euro) oppure “valorizzato” ricorrendo allo strumento del project financing. Potrebbe, cioè, essere dato in concessione a un privato che si assumerebbe le spese per la ristrutturazione oltre che per il mantenimento.
Di valore decisamente maggiore, se non altro per la posizione, l’immobile che si trova a San Giacomo dell’Orio in centro storico a Venezia: trattasi dell’ex Trattoria La Vida, a suo tempo occupata dal centro sociale Morion. Qui la Regione è proprietaria dei 180 metri quadri al piano terra, ma i no global non ci sono più: i locali sono utilizzati dall’Ocrad, l’Organismo Culturale Ricreativo Assistenza, in pratica il Cral dei dipendenti della Regione Veneto. I tecnici di Zorzato sono stati fin troppo magnanimi nel descrivere la funzione di questa proprietà: “L’immobile risulta sottodimensionato per superficie e potenzialità, considerando la posizione privilegiata inserita nel contesto cittadino”. Tant’è che per l’ex Vida le ipotesi in campo sono molteplici: usare quei locali per strutture regionali “di contatto con il cittadino” (tipo l’Urp), oppure venderlo. E c’è da credere che non si faticherebbe a trovare un acquirente, visto che l’originaria destinazione urbanistica era “turistico-ricettiva”. Un gioiellino a due passi da Rialto. Il valore? Tutto da determinare: nell’81, quando venne acquistato, costò neanche un milione di euro, ristrutturazione compresa.
Occhio, in centro storico a Venezia ci sono altri immobili sottoutilizzati. In un caso, addirittura, “occupati”. E mica dai centri sociali. A Dorsoduro, in Fondamenta Cereri e Briati, c’è l’ex Gil, tre palazzine che sono diventate di proprietà della Regione nel 1976. Tutte e tre, scrivono i tecnici, “occupate senza titolo da parte dell’Università Ca’ Foscari”. Nessuno si sogna di sfrattare l’ateneo, ma è chiaro che dovrà esserci “un contratto che legittimi l’occupazione e che preveda il mantenimento dell’immobile da parte dell’Università Ca’ Foscari”.
E sempre a Venezia, dal 2001 (permuta dal Comune, valore oltre 9 milioni di euro), la Regione è proprietaria di Palazzo Manfrin, a Cannaregio. Come ha usato la Regione Veneto quei 5.342 metri quadri? In passato non si sa, quanto all’oggi nessun dubbio al riguardo: semplicemente non li usa. Adesso si propone di vendere il palazzo bandendo un’asta pubblica.
Altri beni in vendita: a Fisterre (Belluno) l’ex Stabilimento di Troticoltura, inutilizzato da un ventennio. A Sant’Artemio, Treviso, l’ex Maf: una volta lì si faceva latte in polvere. A San Giacomo di Veglia, Vittorio Veneto, l’”Ex Stabilimento di Seme/Bachi”, solo parzialmente occupato “in base a un contratto di comodato gratuito e precario” dall’Associazione Famiglie Rurali. E poi alloggi: a Vittorio Veneto la Regione ne ha otto, di cui sei affittati e due vuoti. A Venezia, in quel di Sant’Elena, ha nientemeno che il “Complesso ex Uiai – Eredità Marzano”, i cui appartamenti sono tutti affittati. E adesso potrebbero essere comprati dagli inquilini
Il Gazzettino – 27 luglio 2011