Avevano già fatto centro in passato, una nel 2001 con una replica nel 1995 e l’altra nel 2007. Ora, al traguardo arrivano quasi fianco a fianco: Bolzano con 637 punti e Trento, una frazione dopo, con 636. Sono le due province autonome del Trentino Alto Adige a conquistare il vertice della classifica 2010 della «Qualità della vita», l’annuale ricerca del Sole 24 Ore.
Le città regine della classifica
Un risultato che comunque non sorprende, visto che le due realtà si sono sempre messe in evidenza anche nelle passate edizioni dell’indagine. La pagella meno soddisfacente tocca invece per la prima volta a Napoli, un voto – pure questo – che non giunge a sorpresa, alla luce del penultimo posto occupato nel 2009 e delle recenti cronache. Va detto, però, che nei due decenni di «Qualità della vita» la maglia nera è stata prevalentemente indossata da realtà siciliane e calabresi e solo due volte da una campana (nel lontano 1991 da Caserta e nel 1993 da Benevento). Quanto alle protagoniste – in positivo e in negativo – del 2009, Trieste si sposta di appena tre gradini (è quarta dopo Sondrio, che si riaggiudica il “bronzo”), mentre Agrigento sale di nove, non riuscendo comunque a “smuovere” la concentrazione di siciliane nel gruppetto di coda (Trapani, Caltanissetta, Palermo, Catania).
La situazione veneta
Prendendo in considerazione soltanto il Veneto, Belluno è terza (nel 2009 era seconda), c’è quindi Verona che è balzata in avanti di ben 26 posizioni (oggi è 12esima, lo scorso anno era 38esima). Segue Treviso a quota 19 (36 un anno fa) e quindi Vicenza, con un peggioramento drastico (da nona a 23esima). Sotto il Vicentino la provincia Rovigo, che passa dal quarto posto al 25°, Padova che è al 34° ma guadagna 15 posizioni e Venezia, 41esima (con una perdita di 11 posizioni).
Ricerca e risultati
Come ogni anno la ricerca esplora e confronta – attraverso le statistiche – la vivibilità delle 107 province italiane in sei ambiti (tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, popolazione, ordine pubblico e tempo libero), ciascuno a sua volta “indagato” tramite sei indicatori (si veda la metodologia a pagina 2). Dai numeri e dal confronto tra le performance territoriali si elaborano le graduatorie di “tappa” e la pagella finale (riportata a fianco).
Qualche esempio può spiegare quali fattori hanno contribuito al successo delle due province autonome e che cosa ha pesato su Napoli.
Perché Bolzano è in testa
Ebbene, Bolzano svetta nell’area affari e lavoro(dove è anche prima per occupazione femminile, quasi una donna su due con un impiego), ma esce bene anche nella sicurezza (è la meno colpita dai furti d’auto, solo 9 ogni 100mila abitanti nel primo semestre 2009) e nel settore servizi/ambiente/salute (alto l’indice di smaltimento di cause civili e il giudizio di Legambiente). Su fronti analoghi si esprimono le buone performance di Trento, meglio posizionata della “collega” nel tenore di vita (ad esempio ha un’inflazione pressoché inesistente e un interessante livello di consumi pro capite) e nella popolazione (ha un invidiabile 74 per mille di laureati sul totale dei giovani).
Proprio sui due fronti economici della ricerca (tenore di vita e affari/lavoro) arranca al contrario Napoli: non sfugge alla morsa dell’inflazione (oltre il 2%), la casa “costa” (3.700 euro al metro quadro), la situazione lavorativa è grave (i giovani tra i 25 i 34 anni occupati sono il 41% contro una media del 68%), i fallimenti di imprese sono oltre il doppio della media nazionale. Bocciata in sicurezza, con record negativi in tutti gli indicatori salvo i furti in casa e il trend. Situazione difficile anche nel tempo libero e nella popolazione, con oltre 2.600 abitanti per Kmq e una presenza di immigrati regolari intorno al 2% della popolazione (contro il 7% a livello nazionale). Qui, però, conquista anche un oro: ha il miglior rapporto tra anziani e popolazione attiva (il 21%, mentre la media è di uno a tre).
Le grandi città
Quanto alle due province più grandi di Napoli, accusano un arretramento: Roma scivola di 11 gradini e arriva 35ª, sotto Milano (21ª) che scende di due. La quarta provincia per dimensione, Torino, recupera invece 14 posizioni ma si deve accontentare di arrivare 54ª. Le aree del nord intorno od oltre il milione di abitanti sono tutte in progresso: la migliore è Bologna (ottava), seguita da Bergamo (36ª) e Brescia (44ª). Firenze scende un paio di gradini ed è 16ª. Bari, Palermo, Salerno e Catania sono più o meno stabili (tutte però sotto la 90ª posizione).
A completare la panoramica costruita in base ai numeri c’è il sondaggio sul sentiment, che dal 2003 si pone l’obiettivo di tastare il polso ai residenti e vedere quanto coincidano percezioni e numeri. Ebbene, non si può fare a meno di notare che Bolzano e Trento, già promosse dalle statistiche, lo sono anche dall’opinione degli abitanti.