Un 45enne non aveva ricevuto i soldi per aver imbiancato le pareti. Dopo aver ucciso l’animale, ha inserito micrordigni nella catasta di legno. Denunciato
CAMPO SAN MARTINO (Padova) – Un piccolo muro e un paio di pareti imbiancate. Niente di più, un lavoro da poche centinaia di euro, che è bastato però a scatenare una furiosa lite tra due parenti vicini di casa. G.C., 45enne (chi concretamente aveva svolto i lavori), era disposto a tutto pur di vendicarsi con la sua parente, una 35enne che evidentemente di pagare i lavori realizzati non aveva la minima intenzione. E così dopo averle avvelenato (e ucciso) uno dei due cani, dopo aver cosparso il vialetto di casa di chiodi per bucare le gomme dell’auto era arrivato a produrre in casa delle vere e proprie bombe. L’uomo riempiva dei piccoli tubi di metallo di carburo e altri esplosivi, praticava un foro in un pezzo di legno preso dalla catasta della parente, infilava dentro l’esplosivo e copriva il tutto incollandoci sopra un pezzo di corteccia. Ad ottobre è finito nella stufa della giovane un ceppo di legno contenente il primo ordigno: caffettiera schizzata sul soffitto e tanta paura. A dicembre è stata la volta dell’ordigno più potente: stufa letteralmente sventrata in due. Fortunatamente la giovane in entrambi i casi ne è uscita illesa. G.C. è stato invece denunciato per maltrattamento ed uccisione di animali, violazione di domicilio, fabbricazione e detenzione di armi e danneggiamenti.
Corriere Veneto – 28 marzo 2012