Dal nodo vaccini alla velocità e modalità di diffusione del contagio: le due mutazioni destano timori per cause scientifiche diverse
SARS-Cov-2 è un virus mutante. Una caratteristica che spaventa, ma che è bene ricordare essere tipica di quei virus che utilizzano come proprio materiale genetico il RiboNucleic Acid, l’acido ribonucleico. È da questo presupposto che è necessario partire per mettere a confronto due delle mutazioni che finora hanno avuto un maggiore impatto nella gestione della lotta alla Covid-19. L’attuale variante ha avuto grande risalto, anche per via delle decisioni che ha generato: lockdown, chiusura dei voli da e per il Regno Unito, tir fermati alle frontiere, vaccini (per il momento erroneamente) messi in dubbio. Ma che differenza c’è con quello che è avvenuto pochi mesi fa quando a provocare un’ulteriore variante nel genoma del virus furono i visoni della Danimarca, sterminati per più di 17 milioni? Il rischio per l’uomo era minore? E se così, perché abbattere una quantità così grande di animali?….