Unificazione sì, ma non sulla pelle dei lavoratori. Così il segretario provinciale della Cgil Fp, Davide Benazzo, commenta l’imminente nascita dell’Ulss 5 Polesana. Il sindacalista della Camera del lavoro ricorda: «Il 24 novembre per il personale del comparto e il 12 dicembre per il personale della Dirigenza Medica si sono firmati gli accordi, tra Regione e sindacati, utili alla gestione del personale nelle unificazioni delle aziende sanitarie.
Punti fissi sono la certificazione che l’unificazione non determina esuberi, che parte dei risparmi ottenuti dai piani di rientro delle singole Ulss saranno destinati alla valorizzazione delle professionalità e alla contrattazione decentrata e l’istituzione a livello regionale e in ogni singola Ulss di un tavolo paritetico con i sindacati per un confronto sulle scelte organizzative, sulla costruzione delle nuove regole soprattutto per la mobilità e per l’armonizzazione dei contratti e delle regole ora presenti nelle singole aziende». A inizio mese «su richiesta delle organizzazioni sindacali, c’è stato l’incontro per l’accordo di passaggio del personale dell’Ulss di Adria in quella di Rovigo, sancendo la nascita della nuova azienda sanitaria per incorporazione di quella di Adria in quella di Rovigo. Su nostra forte sollecitazione di costruire fin da subito il tavolo di confronto, ci è stato risposto da parte del direttore generale, Antonio Compostella, che si è in attesa delle linee-guida per la contrattazione di singola azienda, dettate dalla Regione. Tale risposta non ci ha molto convinto, anche alla luce del fatto che alcuni passi, propedeutici all’unificazione, si stanno già facendo e per questo abbiamo ufficializzato con nota scritta la nostra richiesta di istituire il tavolo di confronto». Durante le assemblee del personale, riferisce Benazzo «è emersa la forte preoccupazione delle ricadute sulle professionalità acquisite in questi anni. Come sindacato riteniamo che la discussione non debba fermarsi ai tavoli di contrattazione, ma coinvolgere tutto il territorio e i cittadini attraverso i rappresentanti, in primis sindaci e forze sociali. Alla direzione generale non faremo sconti sia come lavoratori che cittadini».
IL GAZZETTINO – Martedì, 20 dicembre 2016