La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati si è riunita nel pomeriggio del 14 febbraio per l’esame delle proposte di Legge abbinate “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali” C. 30 Brambilla, C. 468 Dori, C. 842 Rizzetto, C. 1109 Bruzzone e C. 1393 Zanella e l’adozione di un testo base. Il provvedimento era atteso dall’Aula di Montecitorio per il 20 febbraio prossimo, ma il Presidente della Commissione Ciro Maschio ha fatto sapere di aver chiesto al Presidente della Camera di posticipare l’avvio della discussione in considerazione dello stato dell’iter del provvedimento.
In relazione alle determinazioni per l’adozione del testo base, infatti il Presidente della Commissione è venuto a sapere che sono “in corso interlocuzioni tra le forze politiche” – sollecitate anche dal Segretario Nazionale del SIVeMP, Aldo Grasselli, che aveva espresso forti perplessità per alcune modifiche alla normativa vigente previste dalle pdl in esame – “che, per giungere ad un esito condiviso, richiedono un ulteriore lasso di tempo“.
La Commissione ha quindi rinviato l’esame del provvedimento ad una successiva seduta, con la precisazione “che le determinazioni in ordine all’adozione del testo base saranno assunte anche in relazione alla definizione del suo inserimento nel prossimo calendario dell’Assemblea, così come la fissazione di un termine per la presentazione di proposte emendative congruo e compatibile con i tempi disponibili per il loro esame“.
La medicina veterinaria ufficiale è l’unica a poter definire salute e benessere degli animali
La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati sta esaminando le proposte di legge C. 30 Brambilla, C. 468 Dori, C. 842 Rizzetto e C. 1109 Bruzzone “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali” che, se approvate senza modifiche, delegherebbero – inopinatamente e in contrasto con la normativa vigente nazionale e comunitaria – a organi di vigilanza scientificamente non preparati quali le le “guardie zoofile” funzioni proprie dei Servizi Veterinari delle ASL in materia benessere animale.
Il SIVeMP ha inviato le proprie valutazioni e perplessità al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, al Ministro della salute, Orazio Schillaci e al Sottosegretario di Stato alla salute, Marcello Gemmato, invitandoli a vigilare su quanto la Camera dei Deputai sta elaborando affinché la legiferazione conseguente non determini danni involontari ma pur sempre rilevanti all’economia agro-zootecnica nazionale.
Le attività dei Veterinari Pubblici delle ASL (Autorità competente) sono connotate da interventi rivolti prevalentemente al mondo produttivo agro-zootecnico-alimentare e si estrinsecano attraverso un sistema di controlli del benessere animale e delle malattie infettive degli animali regolamentati sia dalla UE sia dai misteri competenti.
L’efficacia dei controlli e la prevenzione dei reati contro gli animali, e la loro sopportabilità per le imprese della filiera zootecnica, sono aspetti molto rilevanti che non possono essere alterati da interventi impropri e indipendenti da una complessiva strategia di contenimento del rischio, epidemiosorveglianza, monitoraggio e correzione delle non conformità e eventuale repressione, la cui entità di impatto regolamentare deve avere adeguata pianificazione e compatibilità con le legittime esigenze delle imprese.
A questo scopo sono opportunamente destinate le funzioni degli organi sanitari delle Autorità competenti in sinergia con le Forze di Polizia, i Carabinieri Forestali e i Carabinieri dei NAS.
Qualora l’azione di vigilanza delle “guardie particolari giurate” delle associazioni zoofile, oggi riferita dalla legge vigente solo ed esclusivamente agli animali di affezione, venisse estesa, come intendono fare gli Onorevoli proponenti le modifiche legislative, a tutto il mondo animale, tutto il comparto zootecnico dovrebbe misurarsi con uno scenario indefinito di motivazioni e sensibilità non strettamente scientifiche come solo i medici veterinari ufficiali o delegati dall’autorità competente possono garantire in modo appropriato e imparziale.
Infine, si segnala che, in presenza di patologie infettive e contagiose animali quali la Peste Suina Africana, l’Influenza Aviaria e altre, consentire a chiunque non abbia una adeguata professionalità medico veterinaria di entrare senza le dovute precauzioni di biosicurezza necessarie negli allevamenti potrebbe facilmente determinare la diffusione di epidemie molto gravi per il benessere animale e per il PIL nazionale.
La medicina veterinaria ufficiale, campo della sanità pubblica professionalmente disciplinato, specialistico e soggetto a condizioni di indipendenza e terzietà assolute, è l’unica professionalità a poter misurare e definire condizioni di salute o malattia, di benessere o di “mala gestio” e lesioni sugli animali in nome e per conto delle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali.
Le proposte di legge in oggetto saranno discusse dall’Aula della Camera dei Deputati il 20 febbraio p.v. e qualora le modifiche al Codice Penale e al Codice di Procedura Penale, nonché del d.lgs 231/2001 e della legge 189/2004 proposte dagli Onorevoli Brambilla, Dori, Rizzetto, Bruzzone e altri fossero approvate è prevedibile si configuri un grave vulnus all’equilibrio di tutto il comparto zootecnico.
Osservazioni SIVeMP al DDL Brambilla
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