Diminuisce il sostegno pubblico all’agricoltura. Secondo un’analisi dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che riunisce i paesi industrializzati, l’incidenza dei contributi sul reddito aziendale in Italia e negli altri paesi dell’Unione Europea si è ridotta di un terzo in poco più di dieci anni, passando dal 33 per cento del periodo 1995–1997 al 22 per cento del periodo 2008–2010.
Una percentuale che colloca comunque il nostro Paese davanti ad altre realtà, come ad esempio gli Stati Uniti, dove i fondi pubblici rappresentano il 9 per cento del reddito complessivo, mentre in Australia si fermano appena al 3 per cento. La Nuova Zelanda ha il livello più basso in assoluto (1% del reddito agricolo), seguita da Cile (4%), Israele e Messico (12%), Canada (16%).
Dall’altra parte della classifica, resta alto il sostegno in Corea (47%), Islanda (48%), Giappone (49%), Svizzera (56%) e Norvegia (60%). Complessivamente, il sostegno pubblico all’agricoltura nei paesi Ocse è stato nel 2010 di 172 miliardi di euro, il livello più basso mai raggiunto. Una cifra che incide per il 18 per cento sul reddito aziendale.
Per la prima volta il rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha gettato uno sguardo anche sulla situazione dei paesi emergenti che hanno un ruolo chiave nei mercati agricoli mondiali. Il sostegno pubblico alle agricolture di Brasile, Sudafrica e Ucraina si mantiene ben al di sotto della media Ocse, mentre in Cina l’erogazione di fondi pubblici si sta avvicinando a quella dei paesi industrializzati e in Russia l’ha ormai superata.
Ilpuntocoldiretti.it – 3 ottobre 2011