Alcuni giorni dopo la scoperta della malattia emorragica epizootica in tre allevamenti bovini dei Pirenei Atlantici e degli Alti Pirenei, il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare francese ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale un decreto ministeriale che stabilisce le misure di sorveglianza, prevenzione e controllo della malattia. L’obiettivo è prevenirne la diffusione a partire dai focolai individuati e garantire la sorveglianza sanitaria della zona.
La malattia emorragica epizootica, provocata dal virus EHD, è stata rilevata per la prima volta in Europa a fine del 2022, in diverse mandrie di bovini in Sicilia e Sardegna, in Spagna e in Portogallo. La EHD è nota da tempo nel Nord America, dove colpisce particolarmente i cervi dalla coda bianca, e circola anche in Australia, Asia, Nord Africa e Medio Oriente (leggi anche “Come è arrivato in Europa il virus della malattia emorragica epizootica (EHD)?“).
Nella penisola iberica, il monitoraggio dei casi nella fauna selvatica e negli allevamenti di ruminanti ha rivelato un aumento graduale tra il 2022 e il 2023. Gli ultimi casi registrati dalle autorità spagnole alla fine di agosto sono stati localizzati a meno di A 100 chilometri dal confine francese.
In questi giorni ne è stata confermata la presenza anche in Francia, nei bovini di 3 aziende agricole situate nei Pirenei Atlantici e negli Alti Pirenei.
La malattia emorragica epizootica (EHD) è una malattia virale che colpisce i ruminanti selvatici (in particolare cervi) e i ruminanti domestici (bovini e, in misura minore, piccoli ruminanti). Il virus viene trasmesso tra animali attraverso punture di insetti succhiatori di sangue del genere Culicoides.
I segni clinici sono molto simili a quelli della febbre catarrale degli ovini, ed includono febbre, perdita di peso, lesioni orali e difficoltà respiratorie, e la mortalità è generalmente molto bassa.
La malattia non è trasmissibile all’uomo ma rappresenta una minaccia per il bestiame dal momento che attualmente non esiste un vaccino.
La EHD è regolamentata a livello europeo e soggetta a denuncia. I paesi colpiti hanno l’obbligo di stabilire misure di sorveglianza al fine di monitorare l’evoluzione della malattia nello spazio e nel tempo. La normativa europea non impone restrizioni agli spostamenti sul territorio nazionale ma vieta l’invio, a fini riproduttivi, in altri Stati membri dell’Unione europea di qualsiasi ruminante proveniente da allevamenti situati in un raggio di 150 chilometri attorno a ciascun focolaio. Resta possibile la spedizione diretta per la macellazione in un altro Stato membro. Eventuali restrizioni all’esportazione dipendono dai requisiti di importazione forniti da ciascun paese terzo.
In seguito all’identificazione dei tre focolai, il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francese ha attivato da lunedì 25 settembre un sistema messo in atto dalle autorità pubbliche che definisce le misure di sorveglianza, prevenzione e controllo della malattia nei bovini, ovini, caprini o cervi in ??caso di sospetto o conferma di infezione.
Il decreto emanato dal Ministero, disponibile qui, istituisce una zona regolamentata in tutti i comuni situati entro un perimetro di 150 chilometri attorno agli animali infetti dal virus. Bovini, pecore, capre o cervi provenienti da allevamenti situati nella zona non possono lasciarlo. Viene stabilito inoltre un elenco di esenzioni per movimenti specifici di animali (ritorno dal pascolo estivo, invio di animali al macello o esportazione sotto condizioni).
Oltre a queste misure nazionali, il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare francese comunica strettamente con la Commissione Europea e i suoi partner esteri per facilitare il mantenimento e il recupero dei flussi commerciali verso gli Stati membri e i paesi terzi.