Julien Denormandie, ministro dell’agricoltura e dell’alimentazione francese, ha lanciato in questi giorni il “Piano per i macelli” suddiviso in tre parti: rafforzamento dei controlli e, ove applicabile, sanzioni, sostegno e investimenti consistenti nei macelli.
La Francia ha oltre 1000 macelli, che garantiscono una rete territoriale e soluzioni locali, che devono però essere sostenuti e modernizzati. Non c’è carne locale senza macelli locali, e molte denominazioni di origine dipendono da questo.
Il nuovo “Piano per i macelli” ha tre componenti:
1. Supporto per investimenti
Questo piano si basa sul piano France Relance per sostenere gli investimenti nei macelli. L’obiettivo è modernizzare e migliorare le condizioni di lavoro e il benessere degli animali nei macelli. Dotata di 115 milioni di euro, questa misura del piano France Relance ha già permesso di selezionare 123 progetti di ammodernamento su tutto il territorio. Tra questi, va notato che 44 includono dispositivi di controllo della videosorveglianza. Consente inoltre di allestire il primo macello mobile in Francia. Gli aiuti concessi vanno da 3.000 euro a 2 milioni di euro, con una media di 500.000 euro.
2. Controlli
Oltre ai controlli esistenti, a partire da settembre 2021 verranno avviati nuovi controlli generalizzati e coordinati in tutti i macelli di animali. L’obiettivo sarà controllare un punto particolare – ad esempio il trasporto – in tutti i macelli, contemporaneamente e inaspettatamente, con un registro esauriente di eventuali non conformità e l’attuazione di misure correttive adeguate e armonizzate. Tali misure correttive saranno valutate e monitorate per garantirne l’effettiva attuazione. Inoltre, è stata creata una forza nazionale di ispezione dei macelli, “FINA”. Sei agenti saranno pronti ad intervenire in ogni momento e ovunque sul territorio per la gestione dei casi più difficili, in particolare su richiesta dei Prefetti o della DGAL.
3. Sanzioni
Perché gli eccessi di pochi non debbano mai far vergognare un’intera professione, il Ministro invierà una lettera a tutti i Prefetti per ricordare i principi della protezione degli animali nei mattatoi e chiedere loro di agire con fermezza quando la situazione lo richiede. Da luglio 2020 l’attività è sospesa per 6 macelli. Quattro hanno ripreso l’attività dopo l’adempimento e due sono ancora chiusi.
Fonte: agriculture.gouv.fr