I sindacati scaldano i motori in vista della nuova stagione contrattuale che si aprirà nel 2015 e fanno le prime proposte: una specifica area che sia in grado di normare adeguatamente la peculiarità di una dirigenza pubblica con spiccati aspetti tecnico-professionali mirati alla tutela della salute dei cittadini. A chiederlo sono 9 sigle sindacali di medici, veterinari e dirigenti – Anaao Assomed, Cimo Asmd, Aaroi Emac, Fassid, Fesmed, Fvm, Sds Snabi, Aupi, Sinafo – con una lettera al ministero della Pubblica amministrazione Patroni Griffi e al presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani. I sindacati contestano la Legge Brunetta con cui sono state accorpate le aree contrattuali Regioni e sanità. Oggi la Dirigenza medica, veterinaria e sanitaria ha una sezione specifica, ma non un’area che risponda “adeguatamente alle nostre peculiarità”
«Questa specificità – spiegano le sigle della dirgenza – è già parzialmente riconosciuta dal Dlgs150/2009 che prevede comunque un apposito settore (a tale dirigenza si applica il Dlgs165/01 salvo per quanto non normato dal Dlgs 502/92)».
Ma i sindacati non la ritengono sufficiente a cogliere gli aspetti peculiari delle professioni medica, veterinaria e sanitaria.
Va considerato, scrivono, anche un aspetto numerico da non sottovalutare: «la dirigenza medica, veterinaria e sanitaria conta circa 140mila addetti, con problematiche contrattuali comuni, ma ci sono oltre 20mila dirigenti regionali e professionali tecnici amministrativi del Ssn che hanno specificità dirigenziali diverse».
15 marzo 2012