In un anno la pandemia da Sars Cov-2 ha provocato tanti e tali mutamenti da invadere ogni spazio e condizionare ogni aspetto della vita sociale. Anche l’informazione ne è stata travolta, spesso con un eccesso di notizie, molte volte non verificate, contraddittorie e poco attendibili. Come sito informativo che si rivolge principalmente ai veterinari di medicina pubblica (ma non solo) abbiamo ritenuto di affrontare i temi connessi all’epidemia che più direttamente coinvolgono la categoria e, più in generale, la sanità pubblica. Cercando di introdurre, con approfondimenti specifici, elementi di chiarezza, anche con l’ausilio di studi e documentazione istituzionali e delle principali agenzie e riviste scientifiche.
Ben presto ci siamo resi conto che il campo informativo che ci trovavamo davanti era molto più vasto e complesso di quanto era apparso. E che la sanità veterinaria pubblica, per le sue specifiche conoscenze e best practices in campo epidemiologico, nel mettere in atto misure preventive in materia di malattie infettive, procedure di sicurezza e trattamento dei focolai epidemici, era investita appieno da ogni aspetto di una emergenza causata da una zoonosi. Anche la comparsa delle prime varianti al virus Sars Cov-2 non ha colto di sorpresa i veterinari pubblici che ben conoscono, in un contesto di evoluzione ecologica, la tendenza a mutare dei coronavirus.
Da subito si è posto anche il tema della sicurezza dei veterinari pubblici nell’espletamento delle attività quotidiane, che sono continuate sempre, anche nei giorni del lockdown. Con focus dedicati ai dispositivi di protezione individuale, alle modalità più opportune di testing e tracciamento (e ai principali errori da evitare) cui deve essere sottoposto il personale veterinario, con particolare attenzione alle attività in ambienti a rischio elevato di contagio, come i macelli.
A un anno dall’inizio delle emergenza, abbiamo pensato di avere un confronto con i nostri lettori, per verificare il livello di gradimento della nostra comunicazione, e per sollecitare anche eventuali suggerimenti su argomenti e tematiche che si vorrebbe fossero più diffusamente trattate.
Abbiamo preparato un semplice (e veloce) questionario, che trovate allegato e che potrete rispedirci compilato all’indirizzo email: sivemp.veneto@gmail.com.
Aspettiamo i vostri contributi che, siamo certi, ci aiuteranno a rendere il nostro sito sempre più rispondente alle esigenze informative dei nostri lettori.
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