Almeno un barattolo su dieci di miele di provenienza straniera arriva dalla Cina e nessuno garantisce che sia libero da Ogm.
A lanciare l’allarme è la Coldiretti di Padova che nella produzione orientale vede un aggressione al mercato italiano, solo nel padovano vengono prodotti 4mila quintali di miele all’anno, ma soprattutto la sicurezza alimentare dei consumatori. Per Coldiretti Padova «l’obbligo dell’etichetta dovrebbe tutelare i consumatori, almeno per quanto riguarda l’acquisto di barattoli di miele, mentre è assai più difficile risalire alla provenienza nel caso di prodotto destinato alla trasformazione e impiegato in altri alimenti». Nessun problema invece per il miele “made in Italy”, ogm free e garantito dagli stessi produttori che si avvalgono della vendita con apposite campagne a “km 0”. «Il nostro Paese – dice Walter Luchetta, direttore di Coldiretti Padova – importa circa la metà del proprio fabbisogno di miele. Il 55 per cento importato nel 2011 proviene dall’Argentina e dalla Cina messi sotto accusa dalle Autorità comunitarie dopo pronunciamento della Corte di Giustizia Ue seconda la quale il miele contaminato da polline “prodotto a partire da Ogm” non può essere messo in vendita in assenza di apposita autorizzazione». Ma non c’è solo il miele. Latte alla melanina, pomodori anonimi, formaggi sospetti e molti altri prodotti agroalimentari “made in China” – sostiene Coldiretti – rappresentano una concreta minaccia per l’agricoltura e la qualità di quanto arriva ogni giorno sulle nostre tavole. Anche nel Nordest e in Veneto, nonostante le eccellenze dell’agricoltura in ogni settore, Coldiretti denuncia l’aggressiva invasione del gigante asiatico con pesanti conseguenze sull’economia e sulla sicurezza alimentare. Un’invasione silenziosa ma non senza pericolose ripercussioni.
Il Gazzettino – 6 novembre 2011