Pescatori di molluschi sulla gogna, l’amministrazione comunale pronta a costituirsi parte civile nell’eventuale causa di diffamazione che la categoria dovesse avviare. A scatenare le ire del comparto e di tutta la città un servizio televisivo di “Mi manda Raitre”, andato in onda il 20 dicembre, in cui un pescatore polesano ha dichiarato che il pescato di Chioggia è “radioattivo come Chernobyl”. Un’affermazione pesante, e senza contraddittorio, che ha provocato reazioni risentite non solo tra i pescatori e le sigle di categoria, ma anche nella politica.
I primi ad alzare la voce i consiglieri del Pd che hanno sollecitato una dura presa di posizione dell’amministrazione Cinque Stelle a difesa della categoria, per evitare che un intero comparto sia screditato davanti una platea nazionale.
«Sono passati 13 giorni dal servizio», sostiene il consigliere dem Jonatan Montanariello, «e nessuno dei nostri amministratori ha mosso un dito per tutelare i nostri pescatori. Dopo una dichiarazione chiaramente diffamatoria come minimo ci si aspetta una levata di scudi da parte del sindaco di una delle prime marinerie d’Italia. Invece solo silenzio. Io non ci sto, non solo i nostri pescatori devono subire angherie e regole sempre più restrittive dalla Comunità europea, ora si devono pure sentire diffamare dai colleghi senza che chi dovrebbe li tuteli? Se non si muove il sindaco lo faccio io, ho scritto a Rai Tre chiedendo un’immediata rettifica».
Sulla stessa linea la capogruppo democratica Barbara Penzo, che ricorda come il prodotto prima della commercializzazione sia controllato in modo puntuale.
«Le nostre cozze e le nostre vongole sono controllate e certificate con tanto di tracciabilità», sostiene la Penzo, «l’amministrazione ha il dovere di tutelare l’immagine del nostro ambiente e l’obbligo di difendere le aziende. Deve, come parte offesa, attivarsi legalmente, nominare un legale e denunciare per diffamazione».
I Cinque Stelle spiegano che il servizio, registrato ai primi di dicembre, è stato trasmesso in modo difforme rispetto alle riprese integrali. «Sto seguendo la questione dai primi di dicembre», spiega l’assessore alla Pesca, Patrizia Trapella, «dispiace che un’emittente nazionale mandi in onda un servizio evidentemente sbilanciato, a danno dell’immagine della molluschicoltura di Chioggia lanciando un allarme vongole infondato. Il settore lavora in gran parte con modalità qualitative ottime, con processi di depurazione garantiti e il prodotto che viene immesso nel mercato è salubre e conforme alla normativa».
L’assessore ricorda come il pescato sia controllato dal servizio sanitario dell’Asl e dal Gral che consorzia tutte le cooperative di Chioggia, Pellestrina e Venezia, che registra gli allevamenti e raccoglie
i dati di produzione. «Sarebbe doveroso per le categorie chiedere una rettifica del servizio», spiega la Trapella, «e qualora ritenessero di promuovere un’azione legale per diffamazione, noi ci costituiremo senza dubbio parte civile».
La Nuova Venezia – 5 gennaio 2017