La British Veterinary Association (BVA) ha lanciato la sua strategia sul benessere degli animali evidenziando l’opportunità, e la responsabilità, della professione veterinaria nel sostenere gli interessi degli animali a livello individuale, comunitario e politico.
Sono passati poco più di 50 anni dal Brambell Report (1965), e 10 anni dall’Animal Welfare Acts del 2006, e ora dopo 18 mesi di consultazione il Presidente della BVA ha presentato il “Vets speaking up for animal welfare”. La presentazione è avvenuta nel corso della cena annuale dell’Associazione alla quale hanno partecipato un gran numero di stakeholders, tra cui il Ministro del Dipartimento per l’agricoltura e gli affari rurali del Regno Unito George Eustice, parlamentari e colleghi, rappresentanti dell’industria e di organizzazioni non governative, rivenditori ed esperti del benessere animale.
La strategia della BVA fornisce un quadro completo per aiutare i veterinari ad ottenere risultati in termini di benessere degli animali, individuando sei settori prioritari dai quali partire per costruire le azioni future: valutazione del benessere degli animali, etica, legislazione, educazione, patrocinio, internazionale.
Per il settore “valutazione del benessere degli animali” viene fornita una definizione condivisa di benessere, mentre nell’area “etica” viene enfatizzato il focus della professione veterinaria in termini di benessere: il principale dovere dei veterinari è nei confronti degli animali, nonostante debbano anche considerare i desideri dei propri clienti e delle imprese per le quali lavorano. Nell’area “internazionale” vengono evidenziate le responsabilità del settore veterinario nel garantire che il benessere degli animali sia riconosciuto come uno degli obiettivi chiave all’interno di uno sviluppo sostenibile.
Per BVA, i suoi membri e le sue divisioni specializzate, obiettivo finale della strategia sul benessere degli animali è contribuire a fornire soluzioni applicabili nel mondo reale.
Lanciando la strategia Sean Wensley, presidente di BVA ha detto che il Rapporto Brambell, elencando le cosiddette “cinque libertà” per evitare disturbi al benessere animali “indicava la via che la scienza deve percorrere in termini di benessere, determinando come gli animali percepiscono il mondo, di cosa hanno bisogno. Anche alla luce di questa nuova comprensione scientifica, la società è sempre più attenta al modo in cui vengono utilizzati e curati gli animali. La tutela e la promozione del benessere degli animali è la ragion d’essere della professione veterinaria. Si tratta di una dichiarazione che ciascuno di noi fa divendando membro del Royal College of Veterinary Surgeons (RCVS). Come veterinari, ci rendiamo conto che siamo parte di una comunità interdisciplinare, che cerca di promuovere gli interessi degli animali e migliorare il loro trattamento. E’ una comunità che include ONG, commercianti, politici, scienziati, filosofi, economisti e tutte le organizzazioni presenti alla cena annuale BVA. Noi veterinari abbiamo l’opportunità di diventare sostenitori dei diritti degli animali, e abbiamo chiare responsabilità sociali, professionali e legali per farlo. Il lancio della strategia sul benessere degli animali di BVA invia un forte segnale: la professione veterinaria è, e continuerà ad essere, una forza notevole per il benessere degli animali”.
Fonte The Pig Site (da Unaitalia) – 9 febbraio 2016