Piovono pietre, per citare un suo celebre film, sulle politiche della Gran Bretagna e dell’Unione Europea. E sulla destra e la sinistra “che ormai non si differenziano su quasi nulla”. Ken Loach è uno che non le ha mai mandate a dire e non si è certo tirato indietro nell’incontro con il pubblico del Cinema Troisi di Roma dove è stato proiettato il suo ultimo film “The Old Oak”.
Accolto da un lungo applauso in una sala da tutto esaurito, il regista britannico è partito dal cuore del suo film, la difficile convivenza tra working class e migranti, per spaziare ad ampio raggio sul tema dell’immigrazione e della povertà. Ken il rosso ha detto qualcosa anche sull’Italia. Loach ha sottolineato come il nostro paese “riceva un numero di migranti maggiore rispetto agli altri paesi europei ed è stato vergognoso che in tanti si siano rifiutati di darvi una mano”. Questo, ha aggiunto “lo vedo come un grande problema e mostra che la cosiddetta unitarietà dell’Unione europea è in verità una cosa superficiale quando si tratta di aiutare gli altri”.
A chi gli ha chiesto invece un commento sullo sciopero generale di venerdì 17 novembre e della minaccia della precettazione da parte del governo, il regista inglese ha spiegato: “Dovrei conoscere bene i dettagli della questione. Credo che comunque uno sciopero sia sempre giustificato e vada esteso oltre ai punti per cui si è deciso di scioperare”. Perché secondo Loach a un certo momento “la questione principale diventa quella del diritto diritto allo sciopero e ogni lavoratore ha interesse ad asserire il diritto a scioperare”.
Tornando al tema principale del suo film, “The Old Oak”, il regista ha messo in guardia il pubblico dalla propaganda della destra inglese, e non solo, che cerca di mettere le classi più povere contro i migranti – in questo caso una comunità siriana scappata dalla guerra – quando invece gli obiettivi sono comuni. “I sindacati – ha spiegato – devono dire a chi scappa dalle guerre e dalla fame che abbiamo lo stesso nemico e ci dobbiamo organizzare”. Per Loach “l’ironia è che noi cantiamo “l’Internazionale” ma i veri fautori dell’internazionalismo sono le multinazionali. Ma le loro canzoni parlano di patriottismo anche se poi scelgono i paradisi fiscali. Quando ci sveglieremo?”.
Il regista ha anche risposto a una domanda sulla guerra Israele-Hamas. “Tutti hanno diritto alla protezione del diritto internazionale e tutti hanno gli stessi diritti umani”, ha detto Loach. “Credo che Antonio Guterres, segretario generale della Nazioni unite, abbia fatto un discorso molto saggio. Vale a dire che la barbarie del 7 ottobre contro Israele è sicuramente un crimine di guerra, ma crimini di guerra sono anche i bombardamenti su Gaza e sui suoi civili. Un attacco, quello dei palestinesi poi che non è nato dal vuoto, ma all’interno di un contesto ben preciso. Sono cento anni che i palestinesi subiscono ogni tipo di oppressione e di attacchi e da più di 50 anni la Cisgiordania è occupata dai coloni. La terra palestinese è stata rubata e Gaza è la più grande prigione a cielo aperto”.