JESOLO (VENEZIA) – Prima le sgommate con l’auto e il clacson suonato a ripetizione direttamente nel piazzale dell’ospedale. Poi le minacce di morte ripetute più volte, battendo i pugni contro le porte dei bagni in cui i medici si erano barricati. E’ la sintesi dell’episodio di follia avvenuto sabato sera all’ospedale di Jesolo, inizialmente nel piazzale interno della struttura sanitaria e poi nella palazzina che ospita il servizio di continuità assistenziale. L’ennesimo episodio di aggressioni e minacce, fortunatamente solo verbali, ai danni del personale sanitario. Questa volta è accaduto a Jesolo, all’ospedale di via Levantina.
Le vittime sono i due medici, un uomo e una donna, in servizio sabato sera nell’ambulatorio della Guardia Medica. Gli stessi che hanno dato l’allarme. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno evitato conseguenze peggiori. A perdere il controllo è stato un 36enne, a quanto pare un manutentore in servizio all’ospedale, ma dipendente di una ditta esterna. Tutto è successo attorno alle 22, quando i due medici in servizio alla continuità assistenziale hanno sentito un’auto sgommare nel piazzale dell’ospedale, strombazzando ripetutamente con il clacson. Usciti dall’ambulatorio, i due medici hanno visto un uomo al volante di una Fiat 500 d’epoca, che sgasava percorrendo la rotonda che conduce all’ospedale e alle altre palazzine. Il medico di turno è uscito intimandogli di finire quelle rumorose gimcane, anche in considerazione del luogo e dell’orario. L’uomo per tutta risposta è sceso dall’auto furibondo e, dopo aver scambiato qualche parola con il centralinista, sarebbe andato incontro al medico con atteggiamento aggressivo. Alle prime minacce, per evitare che la situazione degenerasse, il medico ha fatto ritorno in ambulatorio per chiamare le forze dell’ordine. L’uomo, essendo in servizio come manutentore, disponeva delle chiavi dello stabile e per questo sarebbe riuscito a entrare ugualmente, minacciando di morte i due medici, battendo i pugni contro le porte delle stanze, il bagno e l’ambulatorio, nelle quali nel frattempo si erano barricati.
Una notte di paura
Immediato l’intervento della Volante del Commissariato. Gli agenti avrebbero raggiunto l’uomo in pronto soccorso, dove avrebbe creato altri problemi. Una volta calmato è stato trasferito in Commissariato da una pattuglia di carabinieri, dov’è stato identificato. Uscito dal Commissariato, il 36enne sarebbe tornato in ospedale, tanto che gli stessi medici di turno hanno dovuto richiamare le forze dell’ordine. Il resto della notte, per loro, è trascorso nella paura. Ma anche nel tentativo di avvisare i responsabili sanitari di quanto accaduto, soprattutto per chiedere alla direzione sanitaria di ritirare le chiavi dell’ospedale all’uomo. Tutti i tentativi di contattare i vertici dell’Ulss 4 sarebbero però andati a vuoto.
Il Gazzettino