Prima ancora di nascere, perde i primi pezzi il Consiglio di indirizzo della nascente “Fondazione Alimentaria”, ovvero la Fondazione creata dall’Izs, ma dallo stesso poi di fatto non controllabile, che avrebbe di fatto potuto svuotare il vero Izs, assorbendone impegni e contratti, oltre a un patrimonio immobiliare di oltre 12milioni. E perde pezzi importanti, quel Consiglio di indirizzo “nominato a vita”?e non più revocabile, del quale è presidente, così come del Consiglio di Amministrazione e della stessa Fondazione, l’ex direttore generale dell’Izs, Vincenzo Caporale, visto che, con una lettera inviata al Presidente della Regione Abruzzo e al Presidente della Regione Molise, oltre che evidentemente ai vertici dell’Ististuto di Campo Boario, il dottor Romano Marabelli ha rassegnato immediatamente le sue dimissioni.
Gli articoli di stampa e l’interrogazione del senatore leghista Rizzi (riportata in un articolo del Sivemp Veneto) hanno sortito qualche effetto. E sono dimissioni pesanti, visto che il dottor Romano?Marabelli è il Capo del Dipartimento della Sanità pubblica veterinaria, della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della Salute del Ministero della Salute. E’ una delle più alte autorità nazionali nel campo della veterinaria pubblica, ed è sua la firma che autorizza gli stanziamenti dei fondi agli istituti di ricerca, compresi gli Izs.
Proprio per questo avevamo posto il dubbio che la sua presenza in Fondazione, ovvero la presenza di un controllante nella gestione di una Fondazione che si pone anche, tra i propri scopi quello di offrire servizi ad altri “controllati”?dal Ministero, fosse magari una sorta di conflitto di interessi. Vero è che si tratta di un Consiglio di Indirizzo, ma è vero anche che non è solo una carica onorifica, sia perché è “a vita”, sia perché prevede anche un compenso, non ancora quantificato, ma pur sempre di un’indennità si tratta.
E?non l’ha fatto, come si usa, trincerandosi dietro un diplomatico?“motivi personali”, né dietro un più o meno ufficiale “…preso da altri impegni non posso…”, ma l’ha fatto spiegando nel dettaglio le ragioni della sua decisione:?«Facendo seguito a notizie di stampa, pubblicate in particolare sul giornale La Città di Teramo, e in considerazioe della mia totale estraneità ai presunti obiettivi ivi citati, correlati alla costituzione della Fondazione Alimentaria, per la quale avevo accettato di partecipare al Consiglio di Indirizzo interpretandola a puro titolo onorifico, si trasmette copia dell’atto di dimissioni con il quale rinuncio alla carica di membro del Consiglio di Indirizzo..».
E perché non si lascino spazi al dubbio, lo stesso Marabelli ha voluto sottoscrivere le sue dimissioni «…alla presenza del notaio Elio Bergamo di Roma, lo stesso che ha proceduto alla costituzione della Fondazione…». Nessun dubbio, Marabelli se ne va dopo aver letto il nostro articolo.
Restano, dunque, nel Consiglio di Indirizzo, il professor Caporale, l’ex parlamentare vicentino Giuseppe?Saretta e l’ex assessore regionale all’Agricoltura Marco Verticelli, del Pd, ovvero di quello stesso partito politico che, con l’impegno dei consiglieri Claudio Ruffini e Peppino Di Luca, voleva far approvare dalla?Regione la legge di riordino dell’Izs. Una legge identica a quella approvata dal Molise, ma che rischia di essere sorpassata dalla legge nazionale che rivede e corregge la gestione degli istituti di ricerca. Sul caso del “mancato golpe” in Fondazione, Ruffini e Di Luca non si sono espressi. E anche il Centrodestra, in realtà, fino a ieri è stato cauto, poi ieri è intervenuto Abruzzo al Centro. Più netta, invece, la posizione sempre di aperto contrasto all’approvazione della legge “molisana”?della componente “gattiana” del Pdl.
E adesso, necessariamente, si deve fare una considerazione.?Ammesso anche che il Capo dipartimento del Ministero abbia deciso di rassegnare le proprie dimissioni, anche solo per non essere neanche minimamente coinvolto in una polemica giornalistica, ma è anche vero che se non avesse ravvisato motivi di fastidio nell’intera vicenda, probabilmente non avrebbe adottato una decisione com questa. Leggendo tra le righe, infatti, in quel riferimento “ai presunti obiettivi” sembra di intuire – ma è solo una nostra interpretazione – una decisa presa di distanza anche dalla stessa possibilità che la Fondazione, nell’attuazione dei propri scopi, possa svuotare l’Izs rendendolo di fatto una scatola vuota.
Dunque, dopo lo sventato golpe all’Izs e il rischio che il Commissario straordinario Verticelli possa decidere di non limitarsi alla revoca della delibera sulla convenzione, ma anche alla cancellazione della stessa Fondazione, sembrano essere quasi scongiurate le possibilità del “matricidio” da parte della Fondazione figlia nei confronti dell’Istituto madre.
Sembrano.
Fonte: la Città di Teramo – 26 marzo 2012