Vincenzo Caporale convoca i sindacati per difendere la “sua” Fondazione e fa rivelazioni. Fornisce documenti e atti per comprovare la “bontà” dell’iniziativa e lancia accuse. È davvero una lotta senza esclusione di colpi quella che si sta svolgendo intorno all’Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo. Tra commissario e ex direttore dell’Izs, in primis, tra forze politiche di opposti schieramenti, a cavallo di due Regioni, in parallelo. Ad occuparsi con assiduità della vicenda in questi mesi il quotidiano la Città di Teramo. Oggi, con un’intervista al giornale concorrente il Centro Caporale racconta la sua verità. «Mi hanno fatto passare per un mascalzone, ma se l’istìtuto dopo il mio collocamento in pensione rischia di piombare nel caos è colpa della politica». E chiede che venga dato subito un Cda all’Izs. Leggi l’articolo del Centro “Caporale sfida Chiodi e Regione”
Il quadro, va detto, si complica sempre di più, in una girandola di dichiarazioni, incontri e colpi di scena, tra viaggi in Brasile, incontri a Bassano per i consiglieri della Fondazione Alimentaria, rendez vous sull’autostrada A24 tra sindaci e amministratori, da cui scaturirebbero rivelazioni “esplosive”.
Sullo sfondo un Istituto da sempre fiore all’occhiello della sanità pubblica veterinaria la cui reputazione viene messa a dura prova
Cerchiamo di mettere un po’ d’ordine nelle vicende che si sono accavallate. Dopo lo stop da parte del commissario Lucio Verticelli alla delibera sulla convezione tra Izs e Fondazione Alimentaria, di cui è presidente Vincenzo Caporale, ex direttore dell’Izs, “pensionato” dal novembre scorso, era seguita l’interrogazione al ministro della Salute da parte del senatore leghista Fabio Rizzi. Rizzi ipotizzava, con la nascita di un “Izs bis”, lo storno di risorse pubbliche a una struttura di tipo privatistico e chiedeva se non fosse il caso di trasferire centri di referenza e banche dati dall’Izs di Teramo ad altri e meno tormentati istituti. Infine erano arrivate le dimissioni dal consiglio di indirizzo di Alimentaria di Romano Marabelli, dirigente della sanità veterinaria del Ministero.
A questo punto la parola è passata a Vincenzo Caporale che il 28 marzo ha convocato i sindacati per fornire la sua versione dei fatti. Nel dettaglio: «tutte le delucidazioni, le informazioni, i chiarimenti ritenuti da utili e necessari per meglio valutare i presupposti e le modalità della scelta di costituire Alimentaria viste anche le notizie piuttosto singolari divulgate recentemente al riguardo». La convocazione, fatta via mail, porta in allegato lo statuto di Alimentaria, una lettera al governatore del Molise Michele Iorio, e la delibera che approvava la convenzione fra Alimentaria e l’Istituto, «prima approvata e poi annullata dal ragionier Verticelli (il commissario Izs, ndr)» scrive Caporale.
In sintesi l’ex direttore generale ripercorre la nascita della Fondazione come «scelta di alto valore strategico per meglio difendere ed anzi ampliare le operatività dell’Istituto e di rispondere ad esigenze fondamentali del Paese sui diversi aspetti della tutela della salute dei consumatori, dell’ambiente e della storia, della cultura, dell’economia dei nostri territori sul terreno della sicurezza e dell’igiene degli alimenti». In qualità di presidente di detta Fondazione, aggiunge, «ritengo che alle prossime strutture di indirizzo e direzione di cui sarà dotato l’Istituto dal Ministero e dalle regioni di riferimento, spetterà il compito di confermare o meno l’orientamento che ha determinato la nascita della Fondazione». La sua posizione è riassunta in una lunga nota. Lo stesso giorno, guarda caso, il consigliere regionale dell’Idv, Cesare D’Alessandro, interroga il presidente Chiodi: è vero che l’assessore Paolo Gatti è andato al Ministero della Salute per chiedere il rinvio della nomina del nuovo direttore generale all’Izs di Teramo? Va incontro a una secca smentita dello stesso Gatti.
Dell’incontro di Caporale con i sindacati riferisce la Città di Teramo
«E’ stato un incontro show, condito da numerose battute ad effetto» scrive e riporta alcune delle affermazioni dell’ex direttore che trovate di seguito:
«Molluschi Umani:?è così che il presidente della Fondazione Alimentaria definisce chi, presa una decisione (la costituzione della Fondazione), poi torna sui suoi passi. Il riferimento, ovviamente, è al commissario Lucio Verticelli.
BRASILE: è qui che Caporale incontra una missione abruzzese con l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Verticelli e il Senatore Tancredi. Si parla di progetti. Per un qualche motivo non ben spiegato, a quell’incontro carioca si deve la presenza a vita di Marco Verticelli nel consiglio di indirizzo della Fondazione. Resta da capire perché non ne faccia parte anche Tancredi.
REVISORI?DEI?CONTI: sul loro parere, che come ben sa chi ha seguito il nostro giornale nelle ultime settimane, ha avuto un peso determinante nell’annullamento della delibera sulla convezione tra Izs e Fondazione, Caporale esprime un suo giudizio, anzi, prima su di loro: «Uno ha fatto un patteggiamento, nessuno è iscritto all’albo dei revisori e si riuniscono sempre in due…»
ROMA: è la città di residenza del Ministero della Salute, dove – secondo Caporale – si sarebbero recati, con la stessa auto, il Commissario?Verticelli, il segretario?Scuteri, l’assessore Gatti e l’autista di questi William, a portare un foglio a “qualche segretario del ministro” o altri, ma “non a chiedere soldi”, ma solo a presentare documenti per rallentare la nomina del direttore.
EX?SINDACO è Luciano D’Alfonso, al quale Gatti – secondo Caporale – presenta Scuteri e Verticelli in un’area di servizio autostradale, proprio durante quel viaggio al Ministero
CARTA?IGIENICA:?Secondo Caporale, nel 1989, quando entra lui all’Izs, i 104 dipendenti la dovevano razionare. Oggi sono “cinque volte di più” ed evidentemente vanno al bagno tranquilli.
ASSEGNO: è quello da 10mila euro, primo atto della costituzione della Fondazione, che Caporale non ha ancora versato.
80 COPIE:?secondo il presidente della Fondazione sono quelle che vende il giornale, l’unico, che ha scritto del caso. Sono di più. Molte. Abbastanza per arrivare fino a Roma, e far dimettere il direttore generale dei?Servizi Veterinari» (Da “La Città di Teramo”).
Testo raccolto da C.Fo – 2 aprile 2012 – riproduzione riservata