Se gli italiani crescono è grazie agli stranieri. E non è una novità. Sono loro che aumentano un saldo demografico tra nascite e morti che, se fosse per noi italiani, sarebbe molto più negativo di quanto già non sia. Il saldo complessivo di residenti è negativo per 76.106 unità. Ma mentre la popolazione residente italiana cala di 96mila e 976 unità, quella stranieria aumenta di 20.875 unità. Lo dicono i numeri, difficili da smentire. In Italia risiedono stabilmente 60.589.445 persone, di cui più di 5 milioni di cittadinanza straniera, pari all’8,3% dei residenti a livello nazionale (10,6% al Centro-nord, 4,0% nel Mezzogiorno). Ma soprattutto mentre prima erano le donne a far gonfiare i numeri degli immigrati, per la prima volta aumenta il numero di uomini. Tant’è che all’interno della popolazione straniera la componente femminile diminuisce per la prima volta dagli anni Novanta, da quando cioé l’Italia é diventata Paese di immigrazione. Tante sono anche le nazionalità presenti che sono arrivate a sfiorare le 200. Nella metà dei casi (oltre 2,6 milioni) gli immigrati sono di origine europea, molti i rumeni (23,2%) e gli albanesi (8,9%).
Ma si accentua anche il calo del movimento naturale della popolazione, il rapporto tra nascite e morti. Gli anziani vivono più a lungo e i nati scarseggiano. Così i decessi nel 2016 sono stati oltre 615mila (circa 32mila in meno rispetto al 2015, anno record della mortalità), ma sempre in linea con il trend di crescita degli anni precedenti, dovuto all’invecchiamento della popolazione. Un numero di decessi alto però, che si è registrato solo una volta dal 1945 e che riguarda soprattutto gli italiani, non certo gli stranieri che hanno un’età media ben più bassa. Continua il calo delle nascite (un declinio che va avanti da tempo), ma che si è accentuato nel 2008, anno di inizio della crisi economica. I nati nel 2016 sono meno di mezzo milione (473.438, -12 mila sul 2015), di cui piu’ di 69 mila stranieri (14,7% del totale), un dato però in lieve diminuzione sul 2015. Ma sono gli stranieri comunque a mantenere un saldo positivo, mentre per i residenti italiani il deficit è molto ampio e pari a 204.675 unità.
C’è anche un graduale rientro degli italiani che vivevano all’estero. A fine 2016 ben 38mila italiani sono tornati in Patria dopo un periodo di emigrazione. Un dato in crescita rispetto al 2015 di circa 8 mila unità. Ma l’emigrazione italiana continua: hanno lasciato il nostro Paese nel 2016 circa 157mila persone (di cui quasi 115 mila di cittadinanza italiana), con un incremento di 12mila unità rispetto al 2015. Tra questi, rileva l’Istat, è in continuo aumento anche il numero di italiani nati all’estero: più di 23mila nel 2015 e circa 27mila nel 2016 (dato provvisorio). Si tratta prevalentemente di cittadini di origine straniera che emigrano in un Paese terzo o fanno rientro nel Paese d’origine dopo aver trascorso un periodo in Italia e aver acquisito la cittadinanza italiana. Se a questi si sommano anche i figli nati in Italia che emigrano con il nucleo familiare, si raggiungono circa 40 mila persone.
Repubblica – 13 giugno 2017