La conferma del primo caso di peste suina africana in Lombardia, in aggiunta alla recente comparsa del virus in Calabria e Campania, sono segnali preoccupanti che richiamano alla necessità di rendere sempre più efficaci le azioni di contrasto alla diffusione della malattia.
Oltre al costante supporto istituzionale fornito al Commissario di governo per la peste suina africana e ai diversi Soggetti competenti, ISPRA sta lavorando per sperimentare sistemi di cattura dei cinghiali più efficaci e di facile utilizzo, che possano contribuire alla risoluzione del problema.
Il progetto, coordinato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e realizzato in collaborazione con l’ISPRA e l’Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese, prevede la sperimentazione di una trappola innovativa denominata “PIG BRIG” e la successiva comparazione, in termini di efficienza e praticità di utilizzo, con le metodologie di cattura attualmente in uso.
Scopo del progetto è quello di valutare la capacità di cattura della PIG BRIG, la maneggevolezza e la versatilità rispetto alle condizioni locali, la possibilità di garantire le indispensabili condizioni di biosicurezza, il personale necessario, i costi di impiego. Le conoscenze pratiche acquisite nel corso del progetto verranno sintetizzate in un manuale corredato da percorsi formativi per il personale coinvolto in attività di cattura.
Negli scorsi mesi il personale di ISPRA ha testato, presso la Tenuta Presidenziale di Castelporziano, la funzionalità delle PIG BRIG nel corso di un’attività dimostrativa svolta alla presenza degli ideatori della trappola. Gli esiti del test sono stati entusiasmanti, dimostrando la grande praticità e flessibilità di utilizzo di queste trappole, già brevettate negli Stati Uniti, in Australia e in Canada.
La trappola PIGBRIG è costituita da una rete di nylon a maglia quadrata, di forma circolare, sostenuta da alberi e/o paletti e parzialmente ancorata al terreno tramite picchetti. Questa tipologia di trappola è stata ideata appositamente per ottimizzare le catture di cinghiale in qualunque situazione ambientale (dalle aree boschive, anche montuose, alle zone paludose e/o planiziali agricole). La trappola, infatti, oltre a permettere catture multiple, offrendo la possibilità di rimuovere anche interi branchi in una sola cattura, è facilmente trasportabile e con soli 2 operatori può essere allestita in qualunque contesto.
La ripresa delle attività sperimentali di trappolamento è prevista per il prossimo settembre.
Fonte ISPRA