Cinque persone sono state ricoverate – e di due di queste sono morte – per la presenza di batteri della specie Listeria monocytogenes in germogli di fagioli mungo prodotti dalla Wholesome soy products, negli Stati Uniti. Secondo il Centro Americano per il Controllo e la Prevenzione, i germogli contaminati sono stati venduti e consumati prima del 13 agosto, quando la FDA ha effettuato un richiamo alla luce delle analisi condotte su alcuni campioni.
Dai test si è visto che intere sequenze di genoma dei ceppi di Listeria isolati dai germogli di fagioli mungo sono confrontabili con quelle ritrovate nei pazienti ricoverati. Inoltre, due pazienti hanno confermato di aver mangiato questi germogli prima di presentare i sintomi. Dopo aver individuato il batterio nei germogli e nelle acque di irrigazione, l’FDA ha dato il via a un’ispezione dell’azienda che ha portato alla luce 25 campioni contaminati, cattive condizioni igieniche e scarsa manutenzione dei macchinari. L’azienda ha cessato la produzione di germogli il 28 agosto, per riprenderla il 15 settembre, apparentemente in assenza di Listeria.
Dal 7 ottobre 2014 al 31 ottobre 2014, la FDA ha nuovamente ispezionato l’impianto e ha individuato Listeria monocytogenes in nove campioni, inoltre l’azienda ha ricevuto ancora dodici osservazioni sulle condizioni igieniche, nove delle quali già presenti dalla precedente ispezione e non ancora risolte. L’azienda non produrrà più germogli di fagiolo mungo fino a quando non vi saranno garanzie che il ceppo patogeno sia stato debellato. Il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Illinois sta lavorando per ottenere un embargo di questi prodotti della Wholesome soy products, raccomandandone la distruzione a chi lo avesse acquistato prima del richiamo.
In Italia il regolamento n. 2073/2005 sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari non prevede la Listeria tra i criteri microbiologici di sicurezza alimentare dei germogli.
Sara Rossi – Il Fatto alimentare – 12 novembre 2014