Il sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale, ieri, in commissione Affari sociali della Camera ha risposto all’interrogazione sulle intimidazioni ai veterinari pubblici degli onorevoli Mancuso e Viola. I due deputati, nella loro interrogazione del maggio scorso, chiedevano al Governo l’assunzione di iniziative normative in difesa dei medici veterinari del servizio sanitario nazionale e il monitoraggio dell’allarmante fenomeno. Il sottosegretario Cardinale nel suo intervento ha condiviso la necessità di un’azione governativa, ripercorrendo le tappe che hanno portato alla nascita dell’«Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori di medicina veterinaria pubblica» e ha elencato le iniziative che sono state proposte in quella sede, in particolar modo dal Sivemp. Compresa quella di un coinvolgimento delle associazioni di categoria dei produttori.
«Molte buone intenzioni – commenta l’onorevole Gianni Mancuso – cui spero facciano seguito anche ottime azioni, prima che la situazione si aggravi ulteriormente»
Anche Rodolfo Viola commenta la risposta del Sottosegretario Cardinale all’interrogazione presentata assieme al collega Manncuso sul tema delle intimidazioni ai veterinari pubblici.
“Ho parzialmente apprezzato la risposta del Governo sul tema delle intimidazioni ai Veterinari dipendenti del Ssn. Vi è un’evidente consapevolezza di un fenomeno che mina dalle fondamenta la sicurezza e l’autorevolezza dei Medici Veterinari impegnati nel delicato ruolo di controllo a tutela della salute pubblica”
“Abbiamo sostenuto fin dall’inizio l’impegno dei colleghi veterinari e del Sindacato per contrastare le attività di intimidazione messe in atto nei confronti di chi svolge con serietà il proprio lavoro nell’interesse generale – continua -. L ‘Osservatorio istituito presso il Ministero deve essere posto in condizione di operare con continuità per offrire oltre al sostegno soluzioni operative, come peraltro si evince dalla risposta del Sottosegretario”
Conclude il parlamentare veneto: “Serve a questo punto però dare seguito agli impegni e andare oltre alla solidarietà nei confronti dei colleghi con azioni incisive di tutela e di messa in sicurezza. Chi agisce nell’ombra delle collusioni e delle difesa di interessi inconfessabili deve essere messo in condizione di non nuocere garantendo la sicurezza personale dei Veterinari, delle loro famiglie e il sereno svolgimento della loro attività professionale”.
Dopo il ritiro della delegazione Sivemp per “protesta”, in agosto il ministro Balduzzi aveva scritto al segretario Aldo Grasselli sollecitando il sindacato a rientrare e definendo la presenza della delegazione del sindacato “fondamentale”. Con l’impegno del Ministero ad imprimere un’accelerazione ai lavori dell’Osservatorio e a fissarne al più presto la convocazione. Il Sivemp auspica una ripresa dei lavori al più presto.
Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-06689
presentata da
GIANNI MANCUSO
giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627
MANCUSO, CICCIOLI, VIOLA, DE LUCA, BARANI e CROLLA. –
Al Ministro della salute.
– Per sapere – premesso che:
a capodanno del 2005, un veterinario di Nuoro, E.V. subì un attentato: una bomba costruita con 700 grammi di esplosivo fu posta dinanzi alla sua abitazione e causò il crollo di parte della sua casa;
solo due giorni prima la sua auto era stata cosparsa di benzina e incendiata;
per un miracolo vi sono stati danni solo alle cose e non vittime;
il veterinario aveva deposto in aula, nel 2004, denunciando i suoi sospetti relativamente a un allevamento del nuorese;
in quell’allevamento, il numero dei vitelli era maggiore del numero delle fattrici;
gli allevatori giustificavano la cosa con parti gemellari o asserendo di aver acquistato i vitelli in esubero;
nuovi sospetti erano sorti quando, in seguito all’istituzione dell’anagrafe bovina, venne scoperta la presenza di capi con lo stesso numero di certificazione in allevamenti differenti da quelli che l’allevatori dichiarava in proprio possesso;
proprio la denuncia del 2004 avrebbe fatto divenire il veterinario destinatario di intimidazioni culminate con i due attentati;
ora la procura indaga a carico dell’allevatore, che avrebbe messo in piedi un giro di false certificazioni su capi animali;
secondo gli inquirenti l’attività illecita andava avanti sin dal 2000, ma è venuta alla luce solo in seguito alla banca dati locale, che non avrebbe più consentito di rilasciare false certificazioni, utilizzando numeri riferibili a capi di bestiame di allevamenti anche del Nord Italia;
a seguire l’allevamento prima del 2004 era un altro veterinario, ora imputato con accusa di falso per aver compilato dei fogli rosa relativi alla movimentazione in uscita del bestiame dall’allevamento imputato -:
se il Governo intenda assumere iniziative normative in difesa dei medici veterinari del servizio sanitario nazionale;
se il Governo intenda monitorare il fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei medici veterinari del servizio sanitario nazionale.(5-06689)
riposta in Commissione 11 settembre 2012
TESTO DELLA RISPOSTA del SOTTOSEGRETARIO CARDINALE
Con riferimento alle questioni sollevate nell’interrogazione parlamentare in esame, il Ministero della salute condivide le osservazioni relative alla necessità di assumere iniziative di difesa nei confronti dei medici veterinari del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in considerazione dei compiti istituzionali espletati dagli stessi e finalizzati alla prevenzione e controllo della salute pubblica.
Questo Ministero, in esito a segnalazioni relative ad atti intimidatoria danno di medici veterinari pubblici e a seguito di richieste di organizzazioni sindacali di categoria ha istituito l’«Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori di medicina veterinaria pubblica»; per tale organismo è stata prevista la partecipazione, oltre delle suddette organizzazioni, anche di quelle della Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani (FNOVI), dei servizi veterinari delle regioni, del Ministero dell’interno e dei Carabinieri del NAS.
Finalità principali dell’Osservatorio quelle di far emergere le situazioni di rischio, gli avvenuti atti d’intimidazione e la valutazione d’interventi con la proposizione di iniziative e misure a tutela dei medici veterinari soggetti di intimidazioni e violenze, il tutto finalizzato alla salvaguardia degli operatori sanitari e per permettere una corretta ed efficiente azione di vigilanza sanitaria sul territorio.
A seguito di quanto emerso nel corso di riunioni dell’Osservatorio sono state formulate proposte operative agli Assessorati Regionali alla Sanità delle regioni e delle province autonome con le quali tali Amministrazioni sono state invitate ad individuare soluzioni organizzative per garantire l’esercizio delle funzioni dei medici veterinari pubblici con l’affiancamento a cura del servizio veterinario della AUSL di appartenenza, del professionista vittima di atti criminosi intimidatori con un’ulteriore unità di personale in possesso della medesima professionalità ed appartenente al Servizio Sanitario Nazionale.
Si è ritenuto inoltre opportuno proporre l’attivazione di iniziative necessarie per la realizzazione degli interventi proposti a sostegno dei Medici Veterinari del Servizio Sanitario Nazionale ed a salvaguardia della correttezza e dell’efficienza dell’azione di vigilanza sanitaria sul territorio.
L’Osservatorio ha valutato anche la possibilità di istituire un fondo di solidarietà per il risarcimento per atti dolosi subiti nell’espletamento delle proprie funzioni o perché connessi alle attività di prevenzione e vigilanza.
A quanto sopra si aggiunge che nel corso dell’ultima riunione dell’Osservatorio, nel ritenere che un passo determinante per la soluzione degli aspetti critici legati all’attività dei medici veterinari di medicina pubblica possa essere quello di coinvolgere le Associazioni di categoria dei produttori, tali Associazioni sono invitate con una comunicazione ad esprimere la propria disponibilità alla partecipazione ad una prossima riunione dell’Osservatorio. Le Associazioni hanno manifestato la loro disponibilità, in considerazione del fondamentale ruolo che i medici veterinari pubblici esercitano in un settore in cui spesso l’obiettivo salute è legato allo sviluppo di un’azienda e, in questo contesto, agiscono, peraltro autonomamente, secondo modalità che prevedono l’assunzione di determinazioni e responsabilità individuali.
Gianni MANCUSO (PdL), replicando, pur dichiarandosi soddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario Cardinale, ribadisce tuttavia la necessità per cui il Governo assuma iniziative di difesa nei confronti dei medici veterinari del Servizio sanitario nazionale in considerazione dei compiti istituzionali svolti dagli stessi, che incidono fortemente sulla tutela della salute del consumatore.
12 settembre 2012