L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha pubblicato una nota di chiarimento sui casi in cui è necessario richiedere nulla osta al Centro di Referenza per gli Interventi Assistiti con gli Animali. Per quanto riguarda l’erogazione di Attività Assistite con gli Animali, non serve effettuare la richiesta
Una circolare, firmata da Vincenzo Ugo Santucci, Direttore dell’Ufficio 6 dell’ex Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari (Dgsaf) e pubblicata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IzsVe), sede del Centro di Referenza per gli Interventi Assistiti con gli Animali (Crn Iaa) fornisce alcuni chiarimenti riguardo all’erogazione di Attività Assistite con gli Animali (Aaa). In particolare, non serve il parere del Crn per erogare attività che coinvolgano specie diverse dalle cinque più impiegate (cane, gatto, coniglio, asino e cavallo).
Gli Interventi assistiti con gli animali
Le Linee Guida in materia di Interventi assistiti con gli animali (Iaa) prevedono tre tipologie di intervento:
? Terapie Assistite con gli Animali (Taa) finalizzate alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale;
? Educazione Assistita con Animali (Eaa) finalizzata a promuovere, attivare e sostenere le risorse e le potenzialità di crescita, relazione e inserimento sociale delle persone;
? Attività Assistite con gli Animali (Aaa) finalizzate al miglioramento della qualità della vita e alla promozione del benessere.
Le Aaa sono interventi occasionali a carattere ludico-ricreativo, che possono essere rivolti a varie categorie di utenti, sia soggetti sani che diversamente abili, al singolo individuo o a un gruppo di individui. In queste attività la relazione con l’animale costituisce fonte di conoscenza, di stimoli sensoriali ed emozionali, con lo scopo di sviluppare competenze attraverso la cura dell’animale, di accrescere la disponibilità relazionale e di stimolare l’attività motoria.
La nota
Nella nota si specifica che al capitolo 3, paragrafo 3.3, delle linee guida, le Aaa sono definite come un “intervento con finalità di tipo ludico-ricreativo e di socializzazione” la cui équipe multidisciplinare include (come previsto dal successivo capitolo):
? il medico veterinario esperto in Iaa,
? il coadiutore dell’animale che “prende in carico l’animale durante le sedute”, definito come una persona “in possesso di comprovata esperienza nella gestione delle specie animali impiegate negli Iaa”,
? il responsabile di attività che “organizza e coordina l’attività” ed è in possesso di “esperienza e competenza in relazione agli obiettivi dell’attività stessa”.
Il capitolo 9, quindi, definisce i percorsi formativi previsti per i responsabili di attività, i responsabili di progetto in Taa ed Eaa, i referenti d’intervento in Taa ed Eaa, il medico veterinario esperto in Iaa e i coadiutori dell’animale limitatamente al coadiutore del cane, del gatto e del coniglio, il coadiutore del cavallo e il coadiutore dell’asino che devono completare il percorso formativo comprensivo di corso propedeutico, corso base specifico e corso avanzato. Al capitolo 9, paragrafo 9.1, inoltre, si stabilisce che i destinatari del corso propedeutico sono tutti coloro che “nell’ambito degli Iaa vogliono acquisire il ruolo di coadiutore dell’animale, medico veterinario esperto in Iaa, responsabile di progetto, referente d’intervento e responsabile di attività”.
Da qui si desume quindi che per le specie domestiche diverse da cane, gatto, coniglio, asino e cavallo, il corso propedeutico e la conseguente acquisizione del titolo di responsabile di Attività insieme all’esperienza nella gestione della specie animale d’interesse siano sufficienti per erogare Aaa.
La nota precisa, inoltre, che al capitolo 8 delle Linee Guida viene stabilito che “gli animali impiegati negli Interventi assistiti appartengono a specie domestiche in grado di instaurare relazioni sociali con l’uomo” e che solo nel caso in cui si voglia coinvolgere in Taa o in Eaa una specie diversa dalle 5 elencate come più diffuse è necessario allora richiedere parere al Crn Iaa, il quale si esprimerà sentito il Ministero della Salute. Ciò sottolinea quindi che le specie domestiche diverse dalle 5 citate possono essere coinvolte in Aaa senza la richiesta di alcun parere.
Il parere di Fnovi
Secondo la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (Fnovi), come riporta in una nota, “la possibilità di impiegare tutte le specie domestiche solleva criticità sia sulla tutela della salute pubblica che sul benessere e la sicurezza. Le eventuali motivazioni per ampliare il numero di specie domestiche nelle Aaa, interventi con finalità di tipo ludico-ricreativo e di socializzazione, appaiono asimmetriche al concetto One Health e fonte di problematiche per animali e utenti”.