Denunciato il tentativo in atto di tagliare ulteriormente le retribuzioni e amplificare, se possibile, le vessazioni economiche e professionali previste dalla manovra economica di luglio
Comunicato intersindacale
Le Organizzazioni Sindacali della dirigenza medica, sanitaria, veterinaria ed amministrativa del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) denunciano il tentativo in atto di tagliare ulteriormente le loro retribuzioni ed amplificare, se possibile, le plurime vessazioni economiche e professionali previste nei loro confronti dalla manovra economica voluta dal Governo il 30 luglio 2010.
Oramai appare chiara la volontà di realizzare un progressivo impoverimento delle categorie della dirigenza del SSN ed attivare un combinato disposto di minore-retribuzione/maggiore-disagio, che non potrà non avere conseguenze sulla quantità e qualità delle prestazioni assistenziali erogate agli utenti e sulla tenuta stessa del sistema.
Frustrazione e demotivazione, conseguenti alla riduzione ai minimi storici del trattamento economico, spingeranno un numero crescente di medici ed altri dirigenti, sempre meno tutelati dal contratto modificato “ope legis”, ad abbandonare il servizio, ingrossando la gobba pensionistica e preparando la rottamazione del sistema sanitario impoverito di preziose risorse umane e professionali, non surrogabili nell’immediato per le insufficienze delle politiche formative, a vantaggio del privato e con maggiori costi per lo Stato e i cittadini.
L’attacco frontale ai due fondamentali strumenti che dall”800 regolano i rapporti tra datori di lavoro e lavoratori, CCNL e sindacato, viene portato avanti da più parti, centrali e periferiche, con l’obiettivo di introdurre libertà gestionali, fino all’arbitrio, e mettere sotto torchio categorie professionali cui è affidata la tutela di un diritto fondamentale, alle quali si prospetta solo l’appiattimento economico.
L’ultimo provvedimento “brunettiano” approvato oggi dal Consiglio dei Ministri tende a riportare indietro di un secolo le relazioni sindacali per eliminare l’idea stessa di una forma associativa a salvaguardia delle condizioni di lavoro, spogliando di ruolo e di strumenti il sindacato attraverso la modifica non negoziale dei contratti di lavoro in spregio delle leggi dello Stato.
Sappiano però gli apprendisti stregoni, che stanno recitando il requiem per il sistema sanitario pubblico e nazionale. Ma è forse proprio questo l’obiettivo malcelato dietro alla volontà di trasformare gli ospedali e i servizi territoriali in caserme ed i sindacati in silenti spettatori.
ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – CISL MEDICI – FASSID – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – FEDERAZIONE UIL FPL – SDS SNABI – AUPI – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS