Una cassetta degli attrezzi per le regole dell’intelligenza artificiale nella Pa, la previsione di un report sull’uso di questa tecnologia tra le aziende, una mappa su come viene declinata l’identità digitale nei vari Paesi, l’annuncio di un gruppo di lavoro sui semiconduttori. La dichiarazione congiunta che chiude la due giorni del G7 dei ministri su industria e digitale organizzato a Verona e Trento è una scatola piena di principi e impegni, in alcuni casi più generici delle ambizioni iniziali.
Intelligenza artificiale
Ieri i lavori, con il coordinamento del sottosegretario a Palazzo Chigi per l’Innovazione, Alessio Butti, si sono concentrati sulle regole per l’intelligenza artificiale. La dichiarazione è accompagnata da quattro allegati e assume l’impegno a proseguire, con il supporto dell’Ocse, lungo il solco del Codice di condotta del “processo di Hiroshima”, approvato sotto la precedente presidenza giapponese del G7. E in più fa riferimento all’intenzione di produrre un “toolkit”, letteralmente una cassetta degli attrezzi, in sostanza una sorta di vademecum per l’uso sicuro e affidabile dell’IA nel settore pubblico, un insieme di linee guida per un impiego etico delle applicazioni in questo campo. Ma sull’IA, pur condividendo l’idea di interoperabilità, non si è potuto non tener conto della differenza tra la sensibilità del blocco europeo, reduce dall’approvazione dell’AI Act, e l’approccio di Stati Uniti e Regno Unito orientati a una maggiore morbidezza regolamentare. Di qui, il passaggio in cui viene riconosciuto che «approcci e strumenti politici affini per raggiungere la visione e l’obiettivo comune di un’IA sicura, protetta e affidabile possono variare tra i membri del G7». Al tempo stesso si evidenziano «gli sforzi in corso (…) per rafforzare l’interoperabilità tra i quadri di governance dell’IA».
«A ogni modo – secondo il sottosegretario Butti – i Paesi del G7 confermano come prioritaria la necessità che l’intelligenza artificiale venga sviluppata e utilizzata in modo etico e in linea con i principi e i valori che sono alla base delle nostre democrazie».
Un paragrafo a parte, come emerso giovedì durante i lavori coordinati dal ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, riguarda le aziende, con la volontà condivisa di tramutare l’IA in una leva per la produttività. La dichiarazione esplicita che la presidenza italiana elaborerà un report su come implementare l’adozione dell’IA tra le imprese, in particolare tra le Pmi. Confermato poi quanto anticipato alla vigilia, cioè la volontà di fare dei Paesi africani più avanzati in questo campo una sorta di “hub” per l’IA sostenibile.
Semiconduttori e cavi
C’è l’intesa per la costituzione di un gruppo di lavoro sui semiconduttori in riferimento alla ricerca industriale pro-competitiva, alle policy sugli investimenti esteri, alle situazioni di crisi di approvvigionamento e allo scambio delle best practices dei vari Paesi. Ulteriori paragrafi sono dedicati alle tecnologie per il calcolo quantistico, su cui c’è convergenza per l’adozione di standard comuni, e allo sviluppo dei cavi sottomarini di Tlc come infrastrutture di comunicazione da implementare e proteggere (anche da attacchi esterni) con la previsione di rotte alternative come quella artica e quella del Pacifico. Riservato un passaggio limitato alla space economy, tema sostenuto dall’Italia ma che diversi Paesi hanno preferito fosse approfondito in altre sedi.
Competenze
Più formazione per preparare il capitale umano alle nuove tecnologie. L’indicazione ricorre trasversale nella dichiarazione: in particolare nel passaggio sull’uso dell’IA nel settore pubblico, in quello sull’adozione da parte delle Pmi, nel riferimento alle tecnologie quantistiche.
Il Sole 24 Ore