Non solo spaccio e microcriminalità, ma anche interventi a tutela della salute dei consumatori. Veronetta sempre più nel mirino delle forze dell’ordine. Non solo gli arresti di due spacciatori nigeriani effettuati da polizia e carabinieri nella giornata di mercoledì.
Giovedì mattina gli uomini della guardia di finanza sono entrati in azione in diversi market etnici di via Cantarane, via XX Settembre e Alto San Nazaro per controllare il rispetto delle disposizioni igienico sanitarie e della normativa sulla etichettatura della merce in vendita.
Il bilancio è stato tutto sommato positivo, ma l’unico negozio non in regola scoperto dai militari ha portato a un sequestro da record. Quasi quattro quintali di alimenti e più di 200 litri di bevande tolti dal mercato con un unico controllo. Si tratta del market gestito da un cittadino marocchino all’angolo tra via Cantarane e vicolo Madonnina, poco distante da Porta Vescovo. I finanzieri, una volta all’interno, hanno riscontrato irregolarità dal punto di vista della conservazione degli alimenti e delle etichettature. Sotto sigillo circa 217 chili di prodotti alimentari tra pasta, farine, legumi e altro cibo e 177 litri di bevande prive delle indicazioni sulla composizione in lingua italiana. Lattine e bottiglie probabilmente importate direttamente dall’estero.
Ma l’ispezione non si è limitata agli ambienti destinati ai clienti: nel magazzino infatti sono stati scoperti e sequestrati altri 181 chili di cibi e 63 litri di bevande completamente scadute. Scatoloni e casse di cibo che arrivavano fin quasi al soffitto, tutte messe sotto sigillo. Con qualche aspetto decisamente poco piacevole. I militari hanno infatti scoperto che all’interno del negozio venivano messi in vendita legumi sistemati all’interno di vasi trasparenti. Peccato che in quei contenitori non vi fossero solamente i legumi, ma anche insetti. Certamente non si trattava di una specialità culinaria nordafricana. E in virtù dell’articolo 5b della legge 283/62 («È vietato impiegare nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere o somministrare come mercede ai propri dipendenti, o comunque distribuire per il consumo sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione») è scattata la denuncia per i due titolari dell’attività.
Si tratta di un cittadino marocchino e del suo socio italiano residente in città che ne dovranno rispondere di fronte all’autorità giudiziaria. Dal comando provinciale di viale Colombo si sottolinea che «l’attività di controllo del territorio svolta dai finanzieri, anche a tutela della salute dei consumatori, continua a sostenere il presidio di legalità in città».
Enrico Presazzi – Il Corriere di Verona – 6 settembre 2014