Un insetto nero che cammina sopra uno strato candido di latte in polvere per neonati. In sottofondo, la voce concitata di una donna che discute con un medico. È il contenuto del video pubblicato e condiviso ieri, su Facebook, da una mamma di Padova. Il filmato ha fatto il giro del web in poche ore, suscitando allarme e indignazione. E adesso sulla vicenda indagano i Nas.
La scoperta risale a mercoledì: Eva, 35 anni, nota un «puntino» nero sul biberon del figlio di quattro mesi e mezzo, che assume il latte in polvere al posto di quello materno dalla nascita. All’inizio la mamma (che dice di acquistare il prodotto in confezioni multiple da tre buste in due ipermercati di Padova) pensa ad «un piccolissimo granello di polvere». «Mi sono sentita in colpa di aver dato al bambino la ciuccia non perfettamente sterilizzata — scrive la donna —. Non contenta, ho guardato attentamente il contenitore in cui tengo il latte travasato dalla busta e immaginate il colpo che ho fatto… i puntini neri si muovevano!». Eva, sopraffatta dal panico, fa un altro tentativo: «Apro la seconda busta del latte, la travaso in un nuovo contenitore, e non ci credo. Dopo qualche ora mi ritrovo lo stesso insetto camminare nel latte di mio figlio: l’unico cibo che può mangiare… infestato dagli insetti!».
Così, mercoledì sera Eva e consorte si presentano al Pronto soccorso dell’ospedale di Piove di Sacco, mostrando il contenuto della busta ai medici di turno e girando il filmato. Il bambino, immediatamente visitato, sta bene. Ma di fronte alla presenza degli insetti il personale ospedaliero consiglia alla coppia di rivolgersi all’Ufficio d’igiene. Adesso i campioni del latte in polvere sono in laboratorio: il maggiore Pietro Mercurio, comandante dei Nas, conferma che verranno svolte tutte le analisi del caso, per capire se gli insetti fossero già presenti in busta chiusa o siano comparsi dopo l’apertura del prodotto. Il particolare potrebbe scagionare la ditta che ha confezionato il latte incriminato, o al contrario aggravarne la posizione. Nel video Eva cita il latte «Umana1»: il riferimento è al quasi omonimo prodotto di «Humana», società del gruppo lattiero-caseario tedesco «Dmk», specializzata in alimenti per la prima infanzia. Le buste, una volta aperte, possono durare anche quattro o cinque giorni, perché il contenuto viene somministrato al bimbo ogni tre ore, a piccole dosi. La ditta, contattata, al momento non replica. Ma sul sito si ricorda che tutti i prodotti (tra cui merende al latte, pappe, cosmetica baby, tisane, camomille, integratori e prodotti di dermocosmesi) «sono regolarmente testati», e che «tutte le formule Humana sono in linea con le più recenti normative».
«Sono arrabbiata, preoccupata, sconvolta, schifata — dice Eva —. È inaccettabile quello che ci è capitato e deve venirlo a sapere il mondo. Abbiamo fatto la prova anche con altre buste già acquistate e gli insetti c’erano sempre: spero che non ci fossero anche in tutto il latte che ho dato finora al mio bambino».
Alessandro Macciò – Corriere del Veneto – 12 settembre 2014