Questi i dati presentato oggi dall’Inail e relativi al confronto tra i primi 10 mesi 2022-2021. Si registra un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni “tradizionali”, sia in occasione di lavoro che in itinere), un calo di quelle mortali (per il notevole minor peso delle morti da contagio, a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi in itinere) e una crescita delle malattie professionali.
Ammontano a 595.569 (+32,9% rispetto allo stesso periodo del 2021) le denunce presentate nei primi dieci mesi del 2022, 909 delle quali con esito mortale (-10,6%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate all’Istituto, che sono state 50.013 (+10,2%).
Questi in sintesi i risultati del rapporto Inail presentato oggi che mette a confronto i trend dei primi 10 mesi del 2021 con il 2022.
Infortuni sul lavoro
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di ottobre sono state 595.569, in aumento del 32,9% rispetto alle 448.110 dei primi 10 mesi del 2021 (+41,3% rispetto alle 421.497 del periodo gennaio-ottobre 2020 e +11,5% rispetto alle 534.314 del periodo gennaio-ottobre 2019).
I dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per i primi 10 mesi del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 385.707 del 2021 ai 522.147 del 2022 (+35,4%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 17,7%, da 62.403 a 73.422.
Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare Sanità e assistenza sociale (+129,1%), in questo caso dobbiamo tener resente che il contagio Covid sul lavoro è classificato come infortunio professionale; Trasporto e magazzinaggio (+102,9%); Amministrazione pubblica, che comprende le attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali (+65,4%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+61,5%).
L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+46,1%), seguito da Isole (+41,7%), Nord-Ovest (+39,7%), Centro (+35,9%) e Nord-Est (+18,3%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+84,3%), la Liguria (+59,2%) e il Lazio (+55,9%).
L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2021 e il 2022 è legato sia alla componente femminile, che registra un +54,3% (da 159.524 a 246.162 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +21,1% (da 288.586 a 349.407). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+34,9%), sia quelli extracomunitari (+24,8%) e comunitari (+20,6%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni.
Casi mortali
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro lo scorso mese di ottobre sono state 909, 108 in meno rispetto alle 1.017 registrate nei primi 10 mesi del 2021 (-10,6%), sintesi di un decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-32,5%) e di un incremento tra maggio e ottobre (+11,7%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 127 casi in meno rispetto al periodo gennaio-ottobre 2020 (1.036 decessi) e 13 in più rispetto al periodo gennaio-ottobre 2019 (896 decessi).
A livello nazionale i dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento per i primi 10 mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, solo dei casi avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 815 a 659, per il notevole minor peso delle morti da Covid-19, mentre quelli in itinere sono passati da 202 a 250. Il calo ha riguardato soprattutto l’Industria e servizi (da 859 a 772 denunce), seguita da Conto Stato (da 46 a 32) e Agricoltura (da 112 a 105).
Dall’analisi territoriale emerge un incremento di due casi mortali nelle Isole (da 70 a 72) e un decremento di 70 casi al Sud (da 271 a 201), di 24 nel Nord-Est (da 226 a 202), di 10 al Centro (da 196 a 186) e di sei nel Nord-Ovest (da 254 a 248). Tra le regioni con i maggiori decrementi, la Campania (-29 casi mortali), l’Abruzzo (-19) e la Puglia, il Lazio e l’Emilia Romagna (-18 ciascuna). Tra le regioni che registrano aumenti, invece, si segnalano la Calabria (+13 casi), la Lombardia e la Toscana (+8 ciascuna).
Il calo rilevato tra i primi 10 mesi del 2021 e del 2022 è legato solo alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 922 a 806, mentre quella femminile sale da 95 a 103 casi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 861 a 735 decessi), in aumento quelle dei comunitari (da 37 a 47) e degli extracomunitari (da 119 a 127). Dall’analisi per classi di età, da segnalare l’incremento di casi mortali tra i 25-39enni (da 132 a 167 casi) e tra gli under 20 (da 10 a 20) e il calo tra gli over 39 anni (da 843 a 693).
Al 31 ottobre di quest’anno risultano 16 denunce di incidenti plurimi avvenuti nei primi 10 mesi, per un totale di 37 decessi, tutti stradali. Nel periodo gennaio-ottobre 2021 gli incidenti plurimi erano stati 15 per un totale di 35 decessi, 21 dei quali stradali.
Malattie professionali
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 10 mesi del 2022 sono state 50.013, in aumento di 4.618 casi (+10,2%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (13.394 casi in più, per un incremento percentuale del 36,6%, rispetto al pari periodo del 2020, e 1.042 casi in meno, con una riduzione del 2,0%, rispetto al periodo gennaio-ottobre 2019).
I dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno mostrano un aumento per i primi 10 mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+10,3%, da 37.438 a 41.278 casi), Agricoltura (+10,0%, da 7.541 a 8.298) e Conto Stato (+5,0%, da 416 a 437). Dal punto di vista territoriale, l’incremento delle denunce è stato più consistente nelle Isole (+25,8%), rispetto a Sud (+12,3%), Nord-Ovest (+9,9%), Centro (+8,3%) e Nord-Est (+4,3%).
In ottica di genere si rilevano 3.788 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 33.131 a 36.919 (+11,4%), e 830 in più per le lavoratrici, da 12.264 a 13.094 (+6,8%). Nel complesso, l’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 42.004 a 46.251 (+10,1%), sia quelle degli extracomunitari, da 2.334 a 2.542 (+8,9%) e dei comunitari, da 1.057 a 1.220 (+15,4%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi 10 mesi del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.
Dati ancora provvisori
Gli open data pubblicati, avverte però Inail, sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2022, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Il confronto tra i primi 10 mesi 2021-2022 potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi mesi. Per un’analisi più indicativa dell’andamento infortunistico, infatti, sarà necessario attendere un lasso di tempo maggiore, anche per tener conto di eventuali ritardi nelle denunce di infortunio, in particolare di quelle con esito mortale e da contagio da Covid-19.
Ciò premesso, nei primi 10 mesi del 2022 si registra, rispetto all’analogo periodo del 2021, un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni “tradizionali”, sia in occasione di lavoro che in itinere), un calo di quelle mortali (per il notevole minor peso delle morti da contagio, a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi in itinere) e una crescita delle malattie professionali.
30 novembre 2022