Il Ministero della Salute, visto il regolamento (UE) n. 2016/429, ha adottato per il 2024 il Programma di Nazionale di Sorveglianza per l’influenza Aviaria – 2024. Il documento, parte integrante del decreto del 30 maggio scorso, è stato pubblicato nella G.U. ufficiale del 30 giugno 2023.
Sempre il 30 giugno è stato pubblicato in Gazzetta anche il decreto 30 maggio 2023 “Modalità applicative delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli”.
Il decreto definisce le modalità operative specifiche per l’applicazione delle misure di biosicurezza per gli stabilimenti in cui sono detenuti il pollame, per i mezzi per il trasporto del pollame e delle uova, per i centri di imballaggio, per i centri di lavorazione uova e per i depositi uova, incluse quelle concernenti le misure igienico sanitarie specifiche per fiere e mercati avicoli. Le disposizioni del decreto si applicano, fatte salve ulteriori misure di biosicurezza rafforzate previste dalla normativa europea e nazionale in materia di prevenzione e controllo delle malattie dei volatili. Il provvedimento si applica anche agli incubatoi.
Nell’Allegato A sono contenute le modalità operative per l’applicazione delle misure di biosicurezza, nell’Allegato B sono definiti i criteri per l’individuazione delle zone ad alto rischio di introduzione e diffusione dei virus dell’HPAI.
Quanto al programma di sorveglianza dell’Unione per l’influenza aviaria ad alta patogenicità e l’infezione da virus dell’influenza aviaria a bassa patogenicità per l’anno 2024 entro il 15 marzo del 2025, con le modalità di cui all’art. 9, paragrafi 1 e 2, e all’art. 6 del regolamento di esecuzione (UE) 2020/2002, il Ministero provvederà a comunicare alla Commissione europea i risultati del programma di eradicazione.
Il Ministero della Salute, Direzione generale della salute animale e dei medicinali veterinari (DGSAF) supervisionerà e coordinerà l’implementazione delle varie attività, con il supporto scientifico del Centro di Referenza Nazionale per l’Influenza Aviaria e la Malattia di Newcastle (CRN IA & ND) ospitato presso l’IZSVe.
Il Programma integra misure di sorveglianza attiva basata sui rischi (SBR) a un sistema di individuazione precoce, tramite sorveglianza passiva; la finalità è quella di segnalare alle autorità competenti l’individuazione dei virus sia ad alta che a bassa patogenicità così da implementare il quadro delle informazioni e delle conoscenze.
Il Piano prevede anche l’adozione di misure addizionali nel periodo di maggior rischio di diffusione, ovvero tra il 15 settembre e il 15 marzo, con indicazioni per specie animale e ubicazione degli allevamenti.
Sull’avifauna selvatica, al fine di potenziare la sorveglianza passiva, il programma prevede anche la possibilità di eseguire campionamenti e prove su volatili caduti in trappola, volatili sani cacciati, volatili sentinella.
A cura del Sivemp Veneto
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