Influenza aviaria: mentre nel Basso veronese si susseguono gli abbattimenti, ieri ne sono stati avviati ben tre in altrettanti allevamenti, Coldiretti interviene, chiedendo ristoro per i danni che sta subendo il comparto avicolo. La sezione regionale dell’associazione di categoria agricola, infatti, ha scritto agli assessori regionali all’Agricoltura ed alla Sanità, Giuseppe Pan e Luca Coletto, per esprimere la propria preoccupazione per i nuovi focolai di contagio scoperti nella pianura scaligera. «Le misure adottate sono doverose in quanto precauzionali», dice la missiva, «ma va tenuto conto che il divieto di accasamento, ovvero l’avvio di nuovi cicli produttivi, disposto per i tacchini determina un fermo dell’allevamento che ha ripercussioni pesanti sul reddito delle imprese».
«Si tratta per la maggioranza di aziende d’avanguardia, con strutture altamente tecnologiche e sostenibili dal punto di vista dell’ecosistema che non possono permettersi di non lavorare», dice Coldiretti. Secondo la quale la Regione deve considerare anche i danni indiretti e non limitarsi a riconoscere l’indennizzo per gli abbattimenti. «Si attivino i fondi necessari, perché il perdurare di questa situazione rischia di mettere in ginocchio un settore di punta che è già provato da eventi epidemici del passato», afferma Coldiretti.
Ieri, intanto, come si diceva sono state avviate, in ottemperanza di ordinanze disposte dai sindaci in seguito a segnalazioni delle Asl, uccisioni di pennuti in tre allevamenti. Il primo, è quello di San Pietro di Morubio nel quale lunedì è stata confermata la presenza del virus. Una struttura in cui c’erano 11mila tacchini. A fianco ad essa ce n’è una seconda, con oltre 6mila tacchini, e della stessa proprietà è anche un allevamento con circa 2.500 tacchini a Cerea. Anche per questi due impianti è stato disposto l’abbattimento, come forma di prevenzione della diffusione del contagio. Infine il ministero della Salute, che già aveva chiesto verifiche in merito ad un’ipotetica correlazione con l’influenza aviaria, ha emanato una nuova nota relativa ai controlli che devono essere effettuati per verificare l’eventuale utilizzo di insetticidi, Fipronil ed Amitraz, negli allevamenti di galline ovaiole. Il Veneto è la Regione che sarà sottoposta al maggior numero di controlli, visto che dovrà effettuarne ben 214, quasi un quarto di quelli previsti a livello nazionale, di cui 137 in allevamenti a terra e 74 in allevamenti in gabbia.
L’Arena – 30 agosto 2017