La Direzione generale della Sanità animale ha inviato oggi ai Servizi veterinari regionali il Piano di sorveglianza nazionale per l’Influenza aviaria. Tale piano dovrà essere portato a termine entro il 31 dicembre 2017. Nella premessa del Piano si evidenzia che negli ultimi anni sono stati riportati solo casi sporadici di influenza aviaria, e con limitata diffusione dell’infezione. Inoltre, questi focolai hanno coinvolto soprattutto il settore rurale, senza coinvolgere o con un coinvolgimento marginale di allevamenti industriali. Infatti (fino ad oggi), due sono state le eccezioni: l’epidemia di HPAI sottotipo H7N7 in Emilia-Romagna, dove la maggioranza degli allevamenti coinvolti era di tipo industriale e il caso di HPAI sottotipo H5N8 in Veneto, in un allevamento industriale di tacchini da carne dove l’indagine epidemiologica aveva chiaramente evidenziato un contatto indiretto tra popolazione selvatica e pollame domestico.
Indipendentemente dal settore coinvolto, la maggioranza dei casi si è concentrata nelle aree ad alta densità di aziende avicole (Densely Populated Poultry Areas, DPPAs) localizzate nel nordest italiano, aree che sono inoltre caratterizzate dalla presenza di zone umide in corrispondenza di rotte migratorie e siti di svernamento di numerose specie di uccelli selvatici.
Prendendo in considerazione quale fattore di valutazione esclusivamente le specie che risultano a maggior rischio di infezione e il numero di focolai di influenza aviaria in allevamenti industriali nel corso degli ultimi 5 anni, siano state identificate delle province “ad alto rischio”, in cui attuare un monitoraggio con frequenza elevata (appartenenti alle regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto), e altre province “a rischio medio” da sottoporre a monitoraggio con frequenza meno elevata (regioni: Lazio e Umbria). La restante parte del territorio nazionale è stata classificata come “a basso rischio”, e le attività di sorveglianza saranno basate sullamnotifica di casi e sospetti di IA (sorveglianza passiva), e sulla sorveglianza attiva degli svezzatori come definito dalla legislazione nazionale.
Le province da sottoporre a monitoraggio a frequenza elevata, suddivise per regione, sono:
– Emilia Romagna: province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna;
– Lombardia: province di Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova e Milano;
– Piemonte: province di Asti, Cuneo, Torino e Vercelli;
– Veneto: province di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza (l’intero territorio regionale ad esclusione della provincia di Belluno).
Le province da sottoporre a monitoraggio a frequenza meno elevata, suddivise per Regione, sono:
– Lazio: province di Roma e Viterbo;
– Umbria: province di Perugia e Terni.
In tutti gli allevamenti a livello nazionale è obbligatorio attuare piani di biosicurezza come da Ordinanza ministeriale.
Il Piano di sorveglianza nazionale per l’influenza aviaria 2017
10 febbraio 2017