Un medico chirurgo alla guida di una struttura complessa veterinaria di area C. Incredibile? Eppure succede all’Asl di To1 dove con una delibera del direttore generale – un semplice atto aziendale – si “abilita” un medico a guidare una struttura per la quale è richiesto, come primo requisito, la laurea in medicina veterinaria, nonché l’abilitazione tramite Esame di Stato e, non ultimo, un titolo di scuola di specializzazione abilitante per il settore in questione. «L’incarico di responsabile facente funzioni per l’Area C della Asl TO1 al Direttore del Dipartimento, Dirigente non Veterinario, è semplicemente illegittimo» ha stigmatizzato il segretario regionale Sivemp, Maurizio Bologna, prennunciando azioni a salvaguardia della categoria.
Anche il presidente dell’Ordine dei veterinari di Torino, Thomas Bottello, ha scritto al Dg dell’azienda sanitaria in questione prospettando il proprio stupore e la propria preoccupazione.
«A quali risorse professionali può attingere un medico chirurgo – chiede Bottello – nella gestione dei problemi legati “all’igiene degli alimenti e delle produzioni animali” nonché al “benessere animale”?». Bottello ha inviato anche una lettera ai colleghi iscritti che riportiamo fedelmente: «Non possiamo farci passare sulla testa qualunque cosa».
Gentile Collega,
che il momento non sia dei migliori è un dato assodato, ma questo non deve costituire una scusa per farci passare sulla testa qualunque cosa.
Nello specifico mi riferisco al provvedimento che la Direzione Generale dell’ASL TO1 ha preso, a seguito del pensionamento del medico veterinario responsabile della struttura complessa di veterinaria dell’area C dell’Asl in questione, affidando l’incarico di facente funzione ad un medico chirurgo.
Tutto ciò appare in contrasto in primo luogo con il buon senso (il medico deve fare il medico e il veterinario deve fare il veterinario), in secondo luogo con le norme (certi incarichi possono essere ricoperti a fronte di una laurea specifica, un esame di stato e una specialità abilitante).
Sicuramente si potranno trovare mille altre motivazioni (contrattuali, sindacali, ecc.) che certamente non competono alle funzioni di un Ordine professionale che però ha il compito di tutelare l’utenza dagli atti propri della professione (sia prestati in regime di libera professione che di pubblica dipendenza).
La lettera inviata al Direttore Generale dell’ASL TO1 per avere chiarimenti in merito, si concentra ovviamente sulla funzione che ha l’Ordine, tuttavia inviterei tutti i Colleghi ad una profonda riflessione poiché quest’atto potrebbe costituire un precedente importante.
Nel momento che viene stabilito che un veterinario pubblico possa essere sostituito da un medico pubblico, per quale motivo non potrebbe accadere anche nella libera professione?
Questo è un problema che deve coinvolgere tutta la categoria poiché di professione si tratta; poco importa se esercitata da un veterinario pubblico, da un ippiatra, da un buiatra o da un veterinario di piccoli animali. Cari saluti.
Thomas Bottello
Presidente Ordine Veterinari Torino
La documentazione
Scarica qui la delibera dell’Asl To1
Scarica qui la lettera dell’Ordine alla Direzione Generale
A cura ufficio stampa Sivemp Veneto – 27 ottobre 2012 – riproduzione riservata
(foto tratta dal sito Sivemp Piemonte)