Il vertice interlocutorio tra una delegazione delle Regioni e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti rilancia per l’ennesima volta il tormentone Fondo sanitario nazionale. Quel che è certo è che partiranno due tavoli tecnici, dove saranno affrontate la parte sanitaria e non. Intanto, ci si arrovella sui 2 miliardi.
Per il governatore ligure e vicepresidente della Conferenza delle regioni Giovanni?Toti, «il governo si è detto disponibile e sensibile al nostro grido di dolore. L’aumento di due miliardi per il fondo sanitario del prossimo anno è il minimo indispensabile per coprire i contratti, livelli essenziali di assistenza e farmaci innovativi. Devo dire che nessuno li ha messi in discussione».
Gli incontri – spiega la presidenza del Consiglio in una nota – proseguiranno nei prossimi
giorni a livello tecnico per poi arrivare, in tempi rapidi, ad un’ulteriore verifica in sede politica.
«Abbiamo fatto presente – ha precisato Toti – quali sono le necessità delle Regioni e l’aumento previsto del fondo della salute non è neppure sufficiente a coprire i nuovi costi dei Lea e dei farmaci innovativi, senza considerare i contratti… Quello che preoccupa è il taglio al non sanitario, pari a 2,7 miliardi nella legge di stabilitù dello scorso anno. Se non troviamo il modo di addolcirlo, andrà a incidere sulla carne viva della popolazione. Abbiamo anche ribadito che per quanto riguarda l’indebitamento dello Stato, le regioni hanno fatto la loro parte».
Il Sole 24 Ore sanità – 30 settembre 2016