di Arturo Bianco. Significativo aumento delle risorse destinate al finanziamento del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del pubblico impiego e incremento delle capacità di assunzione di personale da parte delle pubbliche amministrazioni. Sono queste le principali disposizioni per il pubblico impiego contenute nel disegno di legge di Bilancio del 2017.
Il tratto distintivo può essere così riassunto: allentamento dei vincoli più rigidi dettati dalla legge di Stabilità del 2016, ma permanenza di limitazioni. Occorre subito sottolineare che, a prescindere dalle correzioni che il Parlamento vorrà dettare, appare necessario integrare la disposizione con alcune misure, quali la fissazione della soglia degli aumenti contrattuali negli enti locali, nelle Regioni e nella sanità e l’introduzione di norme conclusive per l’assorbimento del personale residuo in sovrannumero degli enti di area vasta nella ipotesi della permanenza alla fine dell’anno di dipendenti in questa condizione in qualche regione.
Nuove risorse
Vengono stanziate nuove risorse per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, che si aggiungono ai 300 milioni di euro già previsti dalla legge di Stabilità del 2016. Con le risorse già destinate si poteva garantire un aumento medio dello 0,4% del monte salari; con le nuove si può stimare, nella ipotesi più ottimistica di destinazione a questa finalità di tutte le risorse aggiuntive, un incremento medio di poco meno del 2% nel 2017 e di un ulteriore 0,5% nel 2018.
Nello Stato
Nelle amministrazioni statali vengono ampliate le risorse destinate alle assunzioni di personale a tempo indeterminato e nella loro destinazione saranno usati criteri selettivi in relazione alle esigenze di servizio e alla scopertura nelle dotazioni organiche, con un occhio di riguardo per scuole e università.
Nelle autonomie
Nelle Regioni e negli enti locali gli ampliamenti delle capacità assunzionali sono destinati esclusivamente alle amministrazioni che rispettano i vincoli del pareggio di bilancio e che lasciano spazi finanziari non utilizzati inferiori all’1 per cento. Viene previsto, per le Regioni, un ampliamento dal 50% al 60% e per le città metropolitane dal 100% al 110% della spesa sostenuta nel 2009 per le assunzioni flessibili. Per i Comuni è previsto l’aumento delle capacità assunzionali a tempo indeterminato al 75% della spesa dei cessati nell’anno precedente a condizione che l’ente sia al di sotto del rapporto tra dipendenti e popolazione previsto per gli enti dissestati.
Per le amministrazioni locali che non rispettano i vincoli del pareggio di bilancio viene confermato il divieto di effettuare assunzioni, ma sono sottratti da tale divieto le assunzioni a tempo determinato fino al 31 dicembre riguardanti protezione civile, polizia locale, istruzione pubblica e servizi sociali.
Il Sole 24 Ore – 4 novembre 2016