Un patto di durata biennale e un contratto annuale che prevede degli incentivi ai medici di famiglia che si attengono ad una maggiore appropriatezza prescrittiva di esami e farmaci. L’accordo 2023-2024 è stato siglato tra l’Ulss 1 Dolomiti e i sindacati di categoria dei medici di base, Fimmg, Snami e Smi.
All’interno dell’accordo è stata introdotta anche la possibilità per i professionisti di seguire corsi di formazione per l’utilizzo di ecografi o elettrocardiografi così da ridurre gli invii impropri all’ospedale.
Gli incentivi
Gli incentivi seguono il percorso di continuo rinnovamento a cui è sottoposta l’assistenza primaria, rinnovamento che ha portato alle medicine di gruppo integrate e di recente ai team multiprofessionali di assistenza.
Ad oggi l’assistenza primaria comprende sia i medici di famiglia che quelli della continuità assistenziale o guardie mediche. «D’altra parte anche il Pnrr mira a rafforzare le prestazioni territoriali, istituendo le case e gli ospedali di comunità, implementando l’assistenza domiciliare, sviluppando la telemedicina, portando a servizi sanitari di prossimità», si legge nell’accordo.
Sulla base di questo, Ulss e sindacati di categoria hanno deciso di puntare ad un uso appropriato sia della specialistica e diagnostica «puntando alla prioritarizzazione e alla motivazione clinica di tutte le prestazioni specialistiche», sia del farmaco indirizzando la prescrizione medica verso «principi attivi che hanno perso la copertura brevettuale e che rappresentano la scelta più vantaggiosa in termini di costo-efficacia».
Anche sulla prevenzione, soprattutto quella individuata dagli screening e dalle vaccinazioni, i medici di base saranno chiamati a informare e sensibilizzare i pazienti ottenendo dei premi se rispetteranno determinati obiettivi che mirano ad una maggiore adesione questi due volti della sanità. Più i professionisti si atterranno a questi obiettivi più l’incentivo aumenterà.
Un incentivo che è calcolato sul singolo paziente
La corresponsione degli incentivi avverrà sulla base della verifica del raggiungimento degli obiettivi valutati per ciascun anno. Saranno le direzioni dei Distretti con il supporto del Controllo di gestione e degli altri servizi aziendali competenti a pianificare e monitorare le attività.
Gli incentivi vanno da un euro a paziente se il medico utilizzerà meno del 25% il codice di priorità B (prestazione entro 10 giorni), allo 0,50 euro sempre a paziente se il professionista rispetterà i limiti della farmaceutica convenzionata che prevede un costo procapite inferiore o uguale a 100 euro per abitante.
Se la proporzione di persone che ha aderito agli screening del colon, mammografico e della cervice uterina sarà maggiore o uguale al 50% o 60% (a seconda dello screening) il medico percepirà 0,10 euro per assistito.
Anche sulle coperture vaccinali è previsto un incentivo che va da 0,05 a 0,10 euro per assistito se i pazienti vaccinati contro Herpes Zoster, influenza e penumococco saranno maggiori al 40 o 50%.
«Un medico può o meno sottoscrivere questi patti», precisa Gianluca Rossi dello Snami, «che non imprigionano l’attività del professionista che deve agire in scienza e coscienza».
E per una maggiore appropriatezza prescrittiva di esami diagnostici, l’Ulss avvierà dei corsi sull’uso dell’ecografo. «Facendo noi le indagini di primo livello, sarà inviato all’ospedale solo chi ha necessità».
Il Corriere delle Alpi