I veterinari delle Asl lamentano condizioni di lavoro sempre più pesanti a causa del mancato turnover che negli anni ha prepotentemente impoverito le piante organiche e determinato ritmi di lavoro sempre più pressanti e non compatibili con l’età dei veterinari in servizio.
I conti della ragioneria generale dello stato 2015 indicano per il comparto sanità a livello nazionale un’età media di 56 anni per i veterinari, la più alta della dirigenza sanitaria.
Evidente che stante il perdurare del blocco del turnover tale età media è cresciuta negli ultimi due anni.
Il Sindacato dei Veterinari di medicina Pubblica ha calcolato che in Sardegna tale età media supera quella del livello nazionale, e lamenta l’inerzia della nuova ATS che vuole applicare nella nostra regione i parametri dei fabbisogni di personale delle regioni a zootecnia intensiva e a produzioni industriali molto spinte che nulla hanno a che vedere con la nostra realtà regionale.
Oltre a questo ritiene di poter imporre turni di mobilità d’urgenza da una ASSL ad un’altra, con percorrenze giornaliere pesanti anche per i giovani, figurarsi per i sessantenni, e con un carico di lavoro sul campo di non poco conto.
In Sardegna i Servizi Veterinari hanno perso negli ultimi 10 anni circa 100 veterinari dipendenti, e oggi i tre servizi veterinari presenti nelle ASSL, possono contare su circa 340 dipendenti a tempo indeterminato, una ventina di precari e circa 30 specialisti ambulatoriali. Essi devono muoversi su un territorio di 24 mila chilometri quadrati, controllare gli animali e le produzioni di circa 20 mila aziende ovine, 17 mila suine e 9000 bovine, ogni tipo di allevamento da quello avicolo all’apicoltura, le grandi e piccole industrie lattiero casearie, trainanti dell’economia della regione, tanti stabilimenti di trasformazione del settore della pesca e della carne e avicolo; in generale tutto ciò che ruota intorno al mondo degli animali da reddito e alle sue produzioni, comparti strategici della nostra regione e considerati obiettivi prioritari della politica regionale che fa dell’agroalimentare uno dei cardini del suo operato.
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23 maggio 2017