Nicola Pinna. Veterinari e volontari fanno una corsa contro il tempo, ma l’altopiano della Giara è vasto e difficile da setacciare. I cavallini, poi, fuggono sempre. Corrono anche quando sono in difficoltà, nonostante rischino di morire. Nelle montagne del centro della Sardegna, tra i comuni di Gesturi, Tuili e Setzu, la specie simbolo della regione è a rischio ancora una volta.
Manca il cibo e decine di animali, che da sempre vivono alla stato brado, sono in difficoltà: tanti, giusto in queste ore, sono stati soccorsi ma tanti altri son già stati trovati morti. Sfiniti in mezzo all’erba e alle pozzanghere formate dai primi acquazzoni di un autunno che assomiglia molto all’estate.
Il cuore del problema è proprio questo: la stagione delle piogge nell’isola è iniziata molto in ritardo e ora sulla Giara il nutrimento per i cavallini scarseggia. In realtà di problema ce n’è anche un altro: l’altopiano (600 metri sul livello del mare, quarantacinque chilometri quadrati di rocce e boschi di lecci) è diventato un grande pascolo incontrollato. Pecore, capre e molte vacche hanno invaso gli spazi che un tempo erano regno incontrastato dei «giarini», simbolo a quattro zampe della fauna selvatica della Sardegna. L’acqua è stata poca anche quest’anno e per di più i poveri cavallini, considerati dagli scienziati «fossili viventi», l’hanno dovuta dividere con le greggi e le mandrie che non rispettano regole. «Una situazione che si ripete quasi ogni anno – spiega la veterinaria Monica Pais – Anche lo scorso anno siamo intervenuti per salvare alcuni animali. Qualcuno cerca di farci credere che tutto sia legato alla siccità che riduce gli alimenti ma la realtà è un’altra: in quello spazio non possono pascolare così tante pecore e così tante mucche».
Nuove immagini choc di cavallini morti circolano da ieri sera, da quando il deputato Mauro Pili ha fatto un giro nelle campagne tra i boschi della Giara e lanciato l’allarme con tanto di video e galleria fotografica. «I cavalli morti sono decine e molti altri sono in fin di vita – denuncia l’ex presidente della Regione – Nel cuore della Giara ho visto decine di carcasse e altri animali in condizioni disperate che sono stati recuperati per miracolo. Così si sta consumando il più grande patrimonio naturalistico della Sardegna».
I volontari e i barracelli battono a tappeto le campagne e anche nei giorni scorsi hanno tratto in salvo alcuni puledrini che rischiavano di morire. A Setzu, uno dei paesi che si spartiscono l’altipiano è stato realizzato una specie di pronto soccorso per cavallini.
La Stampa – 3 dicembre 2014