Il provvedimento, che recepisce le disposizioni contenute nel decreto-legge 23 dicembre 2023, n. 178, riguarda nello specifico:
- Carne suina fresca e trasformata: obbligatorio indicare l’origine della materia prima e il luogo di allevamento e di macellazione.
- Latte e prodotti lattiero-caseari: obbligatorio indicare l’origine della materia prima, ovvero il Paese di mungitura e di trasformazione.
- Pasta di semola di grano duro: obbligatorio indicare l’origine del grano duro.
- Riso: obbligatorio indicare l’origine del riso.
- Pomodoro trasformato: obbligatorio indicare l’origine del pomodoro.
La proroga, disposta in attesa dell’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sull’etichettatura degli alimenti, mira a:
- Garantire la continuità informativa ai consumatori che apprezzano la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti alimentari.
- Valorizzare le produzioni nazionali di qualità, tutelando i consumatori da possibili pratiche ingannevoli.
- Sostenere le filiere agroalimentari italiane in un momento di incertezza per gli scenari internazionali.
Si ricorda che l’obbligo di etichettatura dell’origine non si applica ai prodotti confezionati in altri Stati membri dell’Unione Europea, per i quali vige la disciplina comunitaria.
Per maggiori informazioni, consulta qui il testo del decreto 19 dicembre 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.