Chi non trasmetterà i dati necessari alle rilevazioni statistiche 2011-2013 sul personale dipendente delle Asl, sull’attività degli istituti di curae sulle loro caratteristiche strutturali, quelli sulle grandi apparecchiature e le il numero di dimessi dagli istituti pubblici e privati, violerà il Dlgs 322/1989 («Norme sul Sistema statistico nazionale ») e sarà punibile con saniazioni amministrative.
A stabilirlo e a indicare l’elenco delle rilevazioni la cui «mancata fornitura» configura una violazione agli obblighi è il Dpr 14 settembre 2011 pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 242 del 17 ottobre 2011. Che fa il paio con un altro Dpr analogo, sempre datato 14 settembre 2011 e pubblicato sulla stessa «Gazzetta» in cui si indica sempre l’elenco delle rilevazioni statistiche che rientrano Programma statistico nazionale per il triennio 2011-2013, ma per le quali «sussiste l’obbligo dei soggetti privati di fornire i dati e le notizie che siano loro richiesti».
In questo secondo Dpr l’elenco di dati a caratterse sanitario richiesti è lungo. Si va dalla rilevazione dei presidi socio-assistenziali e socio-sanitari a tutti i dati sugli aborti e sulle cause di morte.
Nell’elenco sono indicate anche le rilevazioni necessarie all’indagine multiscopo sulle condizioni di salute delle famiglie e a quella sulle persone disabili.
Per il settore sanitario sono indicati anche tutti i dati sulle attività gestionali ed economioche delle Asl dal personale alle Sdo, dalle malattie infettive al certificato di assistenza al parto e poi l’angarafe zootecnica (che fa capo sempre al ministero della Salute) e la qualità delle acqu dui balneazione.
Trasmisione d’obbligo anche per l’Iss dei dati del registro nazionale Aids e
di quelli degli ipotirodiei congeniti, della malattia di Creutzfeldt-Jakob e degli assuntori di ormone della crescita.
Previste anche alcune rilevazioni “locali” come quella, sempre per il settore sanitario, relativa alla Regione Piemonte sul «monitoraggio delle differenze socio-economiche nella mortalità e morbosità attraverso studi longitudinali».
Sanita.ilsole24ore.com – 18 ottobre 2011