Nel discorso di inaugurazione di Expo 2015, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha sottolineato che l’evento rappresenta la migliore risposta ai professionisti del «non ce la farete mai». Indubbiamente nei mesi scorsi l’opinione pubblica ha mostrato una grande preoccupazione per il ritardo nel completamento dei lavori, alimentando scetticismo e disillusione.
E prima ancora aveva espresso indignazione per le inchieste giudiziarie sugli appalti, seguite con grande attenzione da oltre due terzi degli italiani.
I primi giorni di Expo sembrano aver fortemente attenuato i dubbi e le inquietudini: dopo pochi giorni dall’inaugurazione i giudizi sono di segno positivo. Dal sondaggio odierno infatti emerge che un intervistato su tre (31%) ritiene che siamo partiti con il piede giusto e pensa che Expo sia già oggi un successo; il 40% è convinto che siamo ancora in rodaggio ma sarà presto un successo, mentre uno su cinque (19%) si esprime negativamente: l’evento è partito male e rischia di essere un fallimento. I più negativi risultano gli elettori del Movimento 5stelle (29%) e della Lega (23%). Tra i più positivi spiccano gli elettori centristi (51%) e quelli di Forza Italia (44%), in misura di poco superiore a quelli del Pd (41%). I più giovani, gli studenti, le persone più istruite, i ceti produttivi (imprenditori e lavoratori autonomi), quelli impiegatizi e gli operai sono nettamente più positivi rispetto a quanto si è finora realizzato e alle prospettive future.
A giudicare da quanto si è potuto vedere finora, i primi giorni di Expo 2015 sono in linea con le aspettative per un italiano su due (51%) e sono persino meglio delle attese per uno su tre (33%). Al contrario il 16% si mostra deluso: è probabile si tratti dei famosi «gufi» di cui spesso parla il premier.
L’Expo rappresenta una vetrina dell’Italia nel mondo e il 53% degli intervistati ritiene che abbiamo dato prova di essere un Paese che nonostante le difficoltà riesce a raggiungere il risultato con caparbietà; al contrario il 36% è sconfortato e pensa che l’Italia abbia dato l’immagine di un Paese provinciale che fa le cose a metà. I più severi, anche in questo caso, si rivelano gli elettori grillini (59%) e leghisti (42%), ma anche tra gli elettori del Pd non mancano i giudizi negativi (30%).
I sondaggi condotti negli ultimi mesi hanno evidenziato che nonostante scandali e ritardi nei lavori gli italiani, inizialmente cauti, si sono avvicinati all’evento con interesse e orgoglio, come già era avvenuto in altri importanti eventi caratterizzati da un’iniziale freddezza, per esempio le olimpiadi invernali di Torino nel 2006 o le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia nel 2011.
Il titolo di Expo è di grande impatto, il tema del cibo è estremamente popolare e la presenza di numerosi Paesi conferisce grande suggestione e interesse all’evento. Si attendono venti milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo ed è importante sottolineare che l’immagine prevalente è quella di una manifestazione rivolta più alle famiglie che al mondo del business.
Ma va ricordato che si tratta anche di un’opportunità per il rilancio economico dell’Italia. La pensa così il 57% degli intervistati, mentre il 39% non prevede che per la nostra economia le cose miglioreranno. Prevale quindi l’ottimismo, coerentemente con l’andamento dell’indice di fiducia dei consumatori Istat che, sebbene abbia fatto registrare un lieve calo nel mese di aprile, dall’inizio dell’anno si mantiene su livelli molto elevati.
È un ottimismo che prevale tra tutti gli elettorati (con l’eccezione dei grillini) e tra tutti i segmenti sociali (con l’eccezione delle casalinghe) e risulta particolarmente diffuso tra gli intervistati più giovani, gli studenti, le persone più istruite, i lavoratori autonomi, gli impiegati e gli operai. Per costoro l’Expo rappresenta la luce in fondo al tunnel e la possibile uscita dalla crisi che attanaglia il Paese da troppo tempo. Insomma, un’occasione da non sprecare .
Corriere della Sera – 11 maggio 2015