Il Corriere del Veneto. La soglia psicologica di cento ricoveri è stata superata con un aumento vertiginoso di accessi in ospedale: i posti letto occupati nella Marca sono 103, 13 in più in 24 ore. Le classi con provvedimenti Covid sono quasi trecento: 61 in quarantena, con oltre mille ragazzi in isolamento, e 228 in monitoraggio per l’emersione di una positività fra gli studenti. E i contagi crescono con ritmo così veloce (ieri 394) che l’Usl 2 chiude il primo reparto. È il day surgery del Ca’ Foncello: dal primo dicembre e fino a marzo non effettuerà più interventi. Il personale va dirottato sulle vaccinazioni, in particolare sulle terze dosi anti-Covid: l’attività verrà implementata e chiudere quel reparto significa “liberare” 15 persone. Il personale scarseggia, 90 dipendenti sono sospesi perché non vaccinati, non ci sono più i 37 sanitari che erano stati assegnati a Treviso per l’emergenza dal commissario Arcuri, e la situazione si fa critica.
Si dice molto preoccupato per il mondo della scuola il dg Francesco Benazzi, «l’andamento dei contagi è pauroso» e i numeri della Marca sono impegnativi: 227 casi ogni 100 mila abitanti con picco nel distretto di Asolo e percentuali critiche anche nel distretto di Pieve di Soligo. E così l’Usl 2 apre in queste zone due punti vaccinali per rafforzare l’offerta di protezione. Lavorerà 7 giorni su 7 il vax point di Ormelle, oggi aperto un solo giorno a settimana mentre ad Asolo una scuola attualmente vuota, quella di Sant’Apollinare, entro una decina di giorni dovrebbe diventare un nuovo punto per le iniezioni. Il sito di Vedelago non può essere ampliato, l’ex Maber di Villorba non può reggere l’afflusso di tutta la provincia, e vanno incrementate le strutture sul territorio. «Dalla prossima settimana aumenteremo l’offerta con 5 mila vaccinazioni al giorno, quella successiva arriveremo a 7 mila – annuncia il dg -. Quasi tutti i nuovi ricoveri sono persone anziane, per la gran parte non vaccinati ma anche vaccinati che hanno esaurito la copertura anticorpale. La terza dose è fondamentale per chi è fragile». Un uomo di 66 anni che ha deciso di non immunizzarsi è stato ricoverato ieri in terapia intensiva, senza nemmeno passare per le aree non critiche.
Ma mentre i Comuni valutano attentamente se organizzare il Capodanno nelle piazze, perché le misure di prevenzione potrebbero cambiare e il livello di guardia resta altissimo, i no vax veneti sono già pronti a portare a Lignano migliaia di persone la notte di San Silvestro. L’associazione «Liberi si nasce» vuole festeggiare chiamando i volti più famosi delle battaglie no pass e negazioniste. È stato invitato, tra gli altri, anche il sindaco di Santa Lucia di Piave e medico radiato dall’ordine Riccardo Szumski (i cui sostenitori stanno inviando insulti e minacce al dg dell’Usl 2). Szumski sui social ha nuovamente contestato le linee guida ministeriali e il “super green pass”: «Una cavolata galattica» continuando a visitare i suoi pazienti: il provvedimento di radiazione non è ancora effettivo e continua a lavorare.