Filippo Tosatto, La Stampa. Stretta decisiva nella trattativa d’acquisto dei vaccini destinati al Veneto. Espletata la scrematura del gran numero di offerte pervenute alla Regione spetterà a Luciano Flor, il direttore della sanità, il compito di negoziare i termini di una fornitura supplementare con due intermediari delle case farmaceutiche (Pfizer, Moderna, AstraZeneca) autorizzate alla distribuzione su scala europea. L’ha rivelato il governatore Luca Zaia: «Si sono svolti alcuni incontri di lavoro e circolano già carte scritte a fronte di proposte concrete e credibili», ha precisato.
«Non vi nascondo la sorpresa nel verificare la disponibilità sul mercato, ritenevo che il contratto segreto stipulato dall’Ue costituisse una sorta di ombrello esclusivo sui Paesi membri, non è così. La precondizione, per noi, è il rispetto rigoroso della legalità, a cominciare dalla tracciabilità del prodotto». A fronte di ritardi e riduzioni nelle consegne, l’operazione “Covid Free” mira a incrementare la disponibilità vaccinale per consentire l’immunità di gregge in tempi rapidi. Lecita in sé – Aifa ha ribadito che le amministrazioni hanno facoltà di reperire autonomamente farmaci sul mercato, purché validati dall’agenzia – l’iniziativa potrebbe prestarsi a contestazioni giudiziarie in ambito di spesa: «Se la Corte dei Conti ci chiedesse ragione dei costi supplementari avremmo buone argomentazioni a sostegno del nostro operato», la replica del governatore. «D’altronde l’obiezione può essere capovolta: domani, a fronte di malati e decessi persistenti, qualcuno potrebbe imputarci di aver rifiutato vaccini capaci di salvare vite umane. Una visione condivisa dal dottor Flor». Ma quali sono le quantità e i prezzi in discussione? L’obiettivo minimo è acquisire un milione di vaccini (in doppia dose) e le tariffe ventilate per unità di prodotto divergono da quelle sottoscritte da Bruxelles, che indiscrezioni parlamentari indicano in 12 euro (BioNTech/Pfizer), 18 dollari (Moderna) e 1,78 (Oxford/AstraZeneca).
«In un caso c’è un rincaro di quattro/cinque volte, nell’altro viene prospettata una riduzione del 10%. In entrambe le opzioni la disponibilità di consegna è immediata», afferma Zaia, evitando di fornire altri particolari. Gli oneri, in ogni caso, sono stimabili in svariati milioni. «Il budget? Non l’abbiamo fissato, potrebbero anche farci un regalo», la battuta sibillina. Che allude alla disponibilità, già esplorata, di alcuni donatori privati – imprenditori e banchieri in primis – a finanziare l’acquisto, come già avvenuto nella fase più drammatica della pandemia, quando le offerte al conto corrente solidale (acceso per fronteggiare la spesa sanitaria straordinaria) sfiorarono i 60 milioni.